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Lettere con proiettili a Bonometti: sotto scorta il presidente di Confindustria Lombardia

Il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, ha ricevuto due lettere contenenti proiettili ed è stato messo sotto scorta. Il numero uno dell’associazione degli industriali lombardi è stato sentito nelle scorse settimane dai pubblici ministeri di Bergamo che indagano sulla mancata zona rossa di Alzano Lombardo e Nembro.
A cura di Simone Gorla
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Marco Bonometti (LaPresse)
Marco Bonometti (LaPresse)

Il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, ha ricevuto due lettere contenenti proiettili ed è stato messo sotto scorta. Lo riporta il Giornale di Brescia, spiegando che da lunedì scorso è stata disposta la protezione nei confronti del numero uno dell'associazione degli industriali lombardi. Sul caso è stato aperto un fascicolo in Procura a Bergamo. Le minacce potrebbero essere legate alla posizione assunta da Bonometti in merito alla chiusura della zona rossa di Alzano e Nembro.

Minacce al presidente di Confindustria Lombardia: disposta la scorta

Bonometti era stato sentito nelle scorse settimane dai pubblici ministeri che indagano sulla mancata zona rossa in Val Seriana, durante il periodo di piena emergenza Covid all'inizio di marzo. Bonometti aveva riferito che Confindustria era contraria alla zona rossa, ma ha negato qualsiasi pressione sulla giunta regionale e sul governo per bloccare il provvedimento.Nelle scorse settimana, in seguito alle minacce online e ad alcune scritte comparse sui muri di Milano, anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, era stato messo sotto scorta. 

Il caso della zona rossa di Alzano Lombardo e Nembro

Dopo gli esposti di decine di parenti delle vittime del Covid-19 in Val Seriana, gli inquirenti bergamaschi hanno aperto un fascicolo sulla mancata zona rossa. Tra le domande ancora senza risposta, c'è anche quella sulla presunta pressione da parte degli industriali per evitare la chiusura delle attività. Una circostanza negata da Confindustria, ma anche dal governatore Fontana e dall'assessore regionale Giulio Gallera. Il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota e i pm Paolo Mandurino e Silvia Marchina, hanno sentito anche il premier, Giuseppe Conte, e i ministri Lamorgese e Speranza.

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