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L’eroina sintetica (Fentanyl) è arrivata in Italia: negli Usa ha fatto migliaia di morti

Dopo il primo decesso per eroina sintetica nel nostro Paese, segnalato a Milano, è allerta massima in Italia. Gli oppioidi sintetici a base di Fentanyl negli Stati Uniti hanno già causato migliaia di morti. Negli Usa il primo contatto con queste sostanze arriva spesso tramite prescrizioni mediche: il fentanyl e i suoi derivati creano però una forte dipendenza che spinge chi li assume a ricercarli anche sui canali illegali.
A cura di Francesco Loiacono
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Immagine di repertorio (Getty images)
Immagine di repertorio (Getty images)

L'allerta massima in Italia è scattata dopo il primo decesso. Ma le polemiche sulla tempestività della segnalazione, considerando che il decesso risale all'aprile del 2017, possono adesso finire in secondo piano. Perché quello che è acclarato è che l'eroina sintetica, una droga a base di fentanili (sostanze create come potenti analgesici, nome commerciale Fentanyl) è arrivata nel nostro Paese. Quasi sicuramente già da diverso tempo. L'allerta di massimo grado (il terzo), diramata dal Sistema nazionale di allerta precoce dell'Istituto superiore di sanità per conto del dipartimento antidroga della Presidenza del Consiglio è infatti recente, ma riguarda un uomo di 39 anni morto d'overdose a Milano nell'aprile del 2017. E la direttrice del Centro nazionale dipendenze e doping dell'Iss, Roberta Pacifici, liquida in breve le polemiche sulla tempistica della segnalazione, spostando invece l'attenzione sulla possibilità che altre persone possano essere decedute: "Trattandosi di una molecola nuova non vi erano fino a qualche tempo gli standard e i metodi per metterla in evidenza, quindi è possibile che potrebbe esserci stato qualche decesso nel periodo in cui non vi erano questi standard".

Negli Stati Uniti gli oppioidi sintetici provocano migliaia di morti

Adesso, quindi, è bene concentrarsi sul reale problema: la pericolosità di molecole come l'ocfentanil. Una pericolosità comprovata dai dati di quei Paesi, come gli Stati Uniti, dove l'utilizzo degli oppioidi sintetici è da anni un problema sociale e di salute pubblica. Secondo i dati della "Substance abuse and mental health services administration", citati recentemente dal "Corriere della sera", nel 2016 circa 11,5 milioni di americani dai 12 anni in su hanno fatto un uso improprio di queste sostanze. Nello stesso 2016, i casi di decessi per overdose dovuti a eroina o oppioidi sono stati 42.249, uno ogni 12 minuti. Sostanze come il potente "Fentanyl" sono farmaci, regolarmente approvati dalla Food and drug administration (l'equivalente dell'Ema europea o dell'Aifa italiana). E difatti molto spesso il primo contatto con questi oppioidi sintetici avviene in maniera "regolare", tramite prescrizioni mediche (cresciute a dismisura negli Usa, dove si consuma l’80 per cento delle pillole antidolorifiche del mondo). Il problema è che la forte dipendenza creata da queste sostanze spinge i consumatori a cercarle sui mercati paralleli: quelli illegali, come ad esempio il deep web.

Il fentanyl, sintetizzato per la prima volta negli anni Sessanta dal fondatore della Janssen Pharmaceutical Paul Janssen, è nato come anestetico, un potente analgesico narcotico utilizzato ancora oggi per i trattamenti dei dolori cronici e prima di operazioni chirurgiche. Può arrivare ad essere 40 volte più forte dell'eroina e circa 80 volte più potente della morfina. L'ocfentanil, sviluppato agli inizi degli anni Novanta, è ancora più potente: per i suoi profili di rischio l'utilizzo come farmaco è stato accantonato. Resta però una molecola molto ricercata dai tossicodipendenti per il suo effetto euforizzante, che la rende un sostituto dell'eroina. Lo stupefacente a volte viene tagliato con il suo surrogato sintetico, ma sempre più spesso l'eroina sintetica viene consumata da sola: si può sniffare, fumare, iniettare dopo averla sciolta, assumere tramite cerotti. Inutile dire che gli effetti sono devastanti: il primo morto per overdose accertato in Italia ne è purtroppo la triste riprova.

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