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Leno, agente della polizia locale muore per un malore dopo il turno: era guarito dal Covid

Lutto a Leno, in provincia di Brescia, per la morte dell’agente di polizia locale Ennio Almici. L’uomo, 56 anni, era tornato al lavoro a metà maggio dopo essere guarito dal Covid-19. Il coronavirus lo aveva costretto anche a ricorrere all’ossigeno, ma l’agente in seguito aveva superato tutti gli esami medici, come spiegato a Fanpage.it dal comandante della polizia locale di Leno. Ieri Almici è rientrato a casa dopo il turno, ma nella notte si è sentito male ed è morto d’infarto: inutile il tentativo di rianimarlo da parte della moglie e dei soccorritori. Il ricordo del Comune: “Uomo di grande sensibilità e doti umane, che amava moltissimo il suo lavoro”.
A cura di Francesco Loiacono
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Lutto a Leno, comune in provincia di Brescia. Nella notte tra ieri e oggi, lunedì 8 giugno, è morto d'infarto Ennio Almici, agente della polizia locale. È stata la stessa amministrazione comunale a comunicare la triste notizia tramite una nota diffusa anche sul profilo Facebook del Comune: "Con profonda tristezza annunciamo la scomparsa del nostro agente di Polizia Locale Ennio Almici, uomo di grande sensibilità e doti umane, che amava moltissimo il suo lavoro. Ci uniamo al dolore della moglie Maria Teresa e della figlia Debora, alle quali porgiamo le nostre più sentite condoglianze per la grave perdita".

Era rientrato al lavoro da metà maggio, dopo aver avuto il Coronavirus

Almici aveva 56 anni ed era in servizio a Leno da tre anni, dopo aver lavorato per il servizio di polizia locale intercomunale di Gottolengo, Gambara e Fiesse. A colpire è il tragico destino a cui è andato incontro: negli scorsi mesi l'agente  si era infatti ammalato di Covid-19 e aveva dovuto lottare contro il coronavirus, riuscendo a sconfiggerlo al termine di una lunga convalescenza durante la quale, come precisato a Fanpage.it dal comandante della polizia locale di Leno Nicola Caraffini, aveva anche avuto bisogno dell'ossigeno: "Era rientrato in servizio a metà maggio, dopo aver superato le visite mediche di Ats e anche del medico del lavoro e dopo che tutti i tamponi effettuati erano risultati negativi", ha spiegato il comandante, sottolineando come Almici avesse un fisico atletico e amasse macinare decine di chilometri con la sua bici. "Nell'ultimo periodo aveva un po' di affanno, ma gli avevano detto che era normale considerando la grave malattia che aveva superato", ha riferito il comandante.

La moglie, oss, ha provato inutilmente a rianimarlo

Ieri Almici ha concluso il suo turno lavorativo attorno alle 14 ed è tornato in casa dalla moglie, una operatrice socio sanitaria impiegata in una casa di riposo. Nella notte è stata proprio la donna ad accorgersi che il marito stava male: ha provato a rianimarlo, ma purtroppo per Almici non c'è stato niente da fare e neanche l'intervento dei soccorritori ha potuto salvargli la vita. Sembra escluso al momento che sulla salma dell'agente sarà effettuata l'autopsia.

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