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Legnano, testimoni di Geova negano la trasfusione alla figlia: bimba di nove mesi salvata dal pm

Una bambina di nove mesi, dopo una caduta in casa, è stata operata alla testa all’ospedale di Legnano. Durante il delicato intervento i medici hanno reputato necessario effettuare una trasfusione di sangue alla piccola ma i suoi genitori, testimoni di Geova, si sono opposti. Davanti al rifiuto dei genitori i medici si sono rivolti alla procura dei minori di Milano: il pubblico ministero di turno ha sospeso temporaneamente la potestà genitoriale, consentendo ai medici di effettuare la trasfusione e di portare a termine l’operazione.
A cura di Francesco Loiacono
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Immagine di repertorio
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Una decisione del pubblico ministero di turno presso la procura dei minorenni di Milano ha permesso molto probabilmente di salvare la vita a una bambina di circa nove mesi di vita. L'episodio, riportato da diverse testate tra cui "Il Giorno", è avvenuto ieri notte all'ospedale di Legnano, nel Milanese. La bambina aveva riportato una commozione cerebrale in seguito a una caduta in casa avvenuta lunedì mattina: i medici dell'ospedale di Gallarate, dove era stata portata dai genitori in un primo momento, le avevano trovato nel cranio un coagulo di sangue che andava rimosso immediatamente mediante un intervento chirurgico. La piccola è stata quindi trasferita all'ospedale di Legnano per l'operazione: durante l'intervento, quando i dottori hanno informato i genitori della piccola della necessità di effettuare una trasfusione, si sono però trovati di fronte un netto rifiuto.

Il pubblico ministero ha sospeso la potestà genitoriale, consentendo la trasfusione

I genitori della piccola sono infatti Testimoni di Geova e la loro religione impone loro di non accettare trasfusioni: "È una questione di natura religiosa, non medica – si può leggere sul sito della comunità religiosa a riguardo di una tematica ampiamente dibattuta – Sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento troviamo il chiaro comando di astenerci dal sangue (in passi dei libri della Genesi, del Levitico, del Deuteronomio e degli Atti, ndr). Inoltre agli occhi di Dio il sangue rappresenta la vita. Pertanto non accettiamo il sangue non solo per ubbidienza a Dio, ma anche in segno di rispetto per lui in quanto datore di vita". Per i medici, però, la trasfusione era necessaria per il buon esito dell'intervento. A quel punto in ospedale sono intervenuti i carabinieri del Radiomobile di Legnano ai quali i dottori hanno esposto il caso.

L'ospedale: Decisione nell'interesse della minore

Il personale dell'ospedale ha quindi contattato la procura presso il tribunale dei minori di Milano, chiedendo il consenso per effettuare la trasfusione: il pubblico ministero di turno ha sospeso temporaneamente la potestà genitoriale dei due testimoni di Geova, giusto per il tempo necessario affinché i medici effettuassero la trasfusione e ultimassero l'intervento. In una nota, l'Ast Ovest-Milanese ha spiegato che la decisione dei medici dell'ospedale di Legnano di informare il tribunale dei Minorenni di Milano che i genitori della piccola rifiutavano di "autorizzare le cure necessarie", ovvero una trasfusione durante un intervento al cervello, è stata presa nell'interesse della bambina: "Questa Azienda – prosegue la nota – provvede ad assicurare tutti i necessari interventi sanitari volti alla tutela della salute e della vita della minore".

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