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Arresti a Legnano, Di Maio: “È una nuova tangentopoli”. Salvini: “Ho fiducia nei miei uomini”

L’arresto del sindaco leghista di Legnano, Gianbattista Fratus, scuote il governo giallo-verde. Il vicepremier Luigi Di Maio parla di una “nuova tangentopoli”, mentre il leader del Carroccio Matteo Salvini conferma: “Ho fiducia nei miei uomini e nei magistrati”. Dieci giorni fa 43 persone, tra imprenditori e politici lombardi, sono finite in manette nella maxi inchiesta della Dda di Milano su mazzette, appalti pilotati e finanziamenti illeciti.
A cura di Simone Gorla
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I vicepremier Luigi Di Maio (M5S) e Matteo Salvini (Lega)
I vicepremier Luigi Di Maio (M5S) e Matteo Salvini (Lega)

Il nuovo scandalo tangenti in Lombardia scuote il governo dopo l'arresto di Gianbattista Fratus, sindaco leghista di Legnano (Milano) e di due assessori della sua giunta per per turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione elettorale."Sono molto preoccupato per i casi emersi in questi giorni di arresti e indagati tutti per casi di tangenti e corruzione, che hanno coinvolto sia la destra che la sinistra", ha commentato il vicepremier Luigi Di Maio in una nota. C'è un'evidenza, ovvero che il sistema dei partiti continua ad essere fortemente inquinato, spuntano tangenti ovunque, giorno dopo giorno e la scelta in vista delle europee sembra essere sempre più chiara: il 26 maggio la scelta sarà tra noi e questa nuova tangentopoli". Anche il ministro dell'Interno e leader del Carroccio Matteo Salvini è subito intervenuto: “Ho fiducia nei miei uomini e nei magistrati”, ha dichiarato.

Bonafede: In Italia c'è un'emergenza corruzione

"Non commento mai le indagini in corso, ho massimo rispetto per l'autonomia della magistratura che deve lavorare in pace, ma rilevo che in Italia c'è una emergenza corruzione", ha dichiarato il ministro Alfonso Bonafede. “È  uno spettacolo vergognoso e triste. Avevamo chiesto il commissariamento di Legnano in tempo utile, quando Fratus per questioni connesse all’assegnazione di poltrone perse la sua maggioranza. Siamo scesi in piazza in centinaia per chiedere le dimissioni del sindaco eletto in quota Lega nel 2017 invitando Salvini ad inviare il commissario. Si doveva e poteva intervenire per tempo a difesa dell’interesse pubblico e per evitare che l’ennesima inchiesta gettasse altro fango sulle istituzioni pubbliche della Lombardia. Sindaci e assessori che usano le istituzioni per scopi privati bloccano il cambiamento del Paese", è il commento di Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S Lombardia." È gravissimo che il centro destra e Salvini abbiano ritenuto di non agire per tempo e probabilmente va valutata anche la posizione del difensore civico Regionale che ha nei fatti permesso a Fratus di continuare a fare il Sindaco pur non avendo la maggioranza in consiglio. Chi utilizza l’amministrazione pubblica per fare affari danneggia tutti. Ora attendiamo che fatti e responsabilità siano chiariti e chiediamo alla Procura di andare fino in fondo in quella che in Lombardia, giorno dopo giorno, sta assumendo i contorni di una mani pulite. A Legnano va fatta pulizia”.

Anche il Pd all'attacco: non si può fare finta di nulla

"A Legnano, feudo leghista, si scrive finalmente la parola fine, ma è davvero triste che la politica non abbia avuto il coraggio né la volontà di auto-regolamentarsi e dimettersi, e che oggi sia la magistratura a mettere un punto, con un'inchiesta che vede coinvolti primo cittadino, vicesindaco e assessore alle Opere pubbliche", è il commento in una nota della segretaria del Pd di Milano, Silvia Roggiani, che ricorda come "solo poco più di un mese fa il Pd e altre forze democratiche chiedevano le dimissioni del sindaco Fratus, dopo che aveva perso i numeri della sua maggioranza, ma si dimostrava sempre piùostinato a restare incollato alla poltrona". L'assessore alle Opere pubbliche Chiara Lazzarini, arrestata insieme al sindaco e al vicesindaco, rileva l'esponente dem, "figura per noi inopportuna perché coinvolta in procedimenti legali non chiariti del tutto che riguardavano la municipalizzata Amga, che ha scatenato anche le dimissioni di parte della Giunta, ed è forse l'oggetto di quelle che la procura chiama ‘nomine di soggetti e amici e conoscenti, manovrabili e in futuro riconoscenti'".

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