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Lecco, padre picchiato dai bulli: identificati i membri della gang

Sono stati tutti identificati i membri della gang che a Dolzago, in provincia di Lecco, ha picchiato a sangue Domenico Manzoni, il padre intervenuto per difendere il figlio vittima di bullismo. Sono quasi tutti ventenni, italiani, molti dei quali studenti e provengono tutti da buone famiglie: non è ancora chiaro quali saranno le accuse per loro.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagini di repertorio
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Sono stati tutti identificati i membri della gang che ha picchiato a sangue Domenico Manzoni, il padre "punito" per aver difeso il figlio, da tempo vittima di atti di bullismo da parte dello stesso gruppo di ragazzi. Sono quasi tutti ventenni, italiani, molti dei quali studenti e provengono tutti da buone famiglie e non sono coinvolti in nessun giro di droga: non è ancora chiaro quali saranno le accuse per loro e quali saranno i provvedimenti che verranno adottati. I giovani, tutti residenti in provincia di Lecco, tra Dolzago e Colle Brianza, dove è avvenuta l'aggressione, avrebbero all'interno della gang un capobranco, considerato il mandante della spedizione punitiva nei confronti dell'uomo e il fautore degli atti di vandalismo, delle risse e degli episodi di bullismo che per mesi hanno diffuso il panico tra i giovani della provincia. Una situazione ormai fuori controllo che aveva costretto il sindaco di Dolzago, Paolo Lanfranchi, a imporre con un’ordinanza a fine ottobre il coprifuoco: un provvedimento che a quanto pare non ha fermato la ferocia della gang sfociata nell'aggressione a papà Domenico.

L'aggressione a papà Domenico

L'uomo, di 53 anni, si era recato nella notte tra il 31 ottobre e l'1 novembre a Colle Brianza, per parlare con i genitori di uno dei bulli che perseguitavano il figlio per chiedere loro di porre fine alle vessazioni ma l'esito della visita è stato l'opposto. I bulli, una quindicina di ragazzi sui 20 anni, hanno seguito in auto l'uomo e il figlio. All'altezza di Colle Brianza gli aggressori hanno raggiunto l'uomo e lo hanno picchiato, mandandolo in ospedale. Il 53enne si è dovuto far medicare al Mandic di Merate per due denti rotti, una lesione allo zigomo e un taglio sotto l'occhio. Dopo che la vicenda dell'aggressione al papà è stata resa nota, anche il sindaco del paesino del Lecchese, Paolo Lanfranchi, ha voluto manifestare la propria solidarietà alla famiglia, che ha annunciato l'attenzione di sporgere denuncia sull'accaduto: "Quello che è successo è sconvolgente – ha detto il sindaco a Fanpage.it – Nei piccoli comuni non siamo abituati a fenomeni del genere. Sono andato a trovare la persona aggredita in ospedale per manifestargli la mia solidarietà e ascoltare il suo racconto".

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