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Lecco, al via il processo alla killer dei gatti. Enpa si costituisce parte civile: almeno sei i casi

Inizierà martedì 18 maggio il processo alla donna di 41 anni accusata di aver ucciso due gatti e di averne seviziati almeno altri quattro. Le indagini sono partite lo scorso luglio dopo la denuncia presentata dall’Enpa alla procura di Lecco: le accuse per lei sono di uccisione e maltrattamento di animali.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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Sarà processata dal tribunale di Lecco la donna di 41 anni accusata di aver ucciso due gatti e maltrattati altri quattro. I fatti risalgono allo scorso luglio quando è l'Enpa che alla procura della repubblica di Lecco presenta una denuncia nella quale dichiara i propri sospetti rispetti alla donna. Secondo l'Ente nazionale protezione animali, la 41enne alla quale sarebbero stati affidati su sua proposta diversi gatti, ne avrebbe uccisi almeno due e maltrattati con sevizie e percosse altri quattro. E le indagini partite successivamente avrebbero portato alla luce un modus operandi atto a costruire un rapporto di fiducia con i proprietari dei felini tale da farsi affidare i gatti nei periodi estivi che portano proprio i proprietari ad allontanarsi da casa e dunque a ricercare qualcuno di fidato al quale lasciare il proprio animale.

Ed è con questo piano che secondo gli inquirenti avrebbero trovato la morte il cucciolo di gatto Stellina, ritrovata in ipotermia sul divano della donna, la cui morte, secondo le indagini, "è compatibile con un congelamento nel freezer" e la gatta Stella morta a causa di una rottura epatica causata, forse, dalle percosse. Mentre un terzo gatto un quarto gatto all'epoca dei fatti affidati alla 41enne sarebbero stati salvati grazie all'intervento del gip del tribunale di Lecco che ordinò il sequestro degli animali alla donna. Ma secondo quanto emerso dalle indagini i casi accertati sarebbero almeno sei.

L'Enpa: uno dei gatti morto per ipotermia, forse congelato in un freezer

Martedì 13 maggio inizierà il processo che vede la donna, originaria di Milano ma residente a Lecco, accusata di uccisione e maltrattamento di animali, ma anche di inosservanza dei provvedimenti dell'autorità visto che, dopo la denuncia dell'Enpa dello scorso luglio, la 41enne non aveva rispettato l'ordinanza con la quale il sindaco di Lecco le vietava di tenera animali. L’Ente Nazionale Protezione Animali ha fatto sapere che si costituirà parte civile: "A nostro avviso le prove raccolte a carico della 41enne sono schiaccianti – ha spiegato l'associazione – naturalmente restiamo in attesa dell’esito del dibattimento, tuttavia auspichiamo una condanna esemplare e che la donna non venga ammessa al beneficio delle attenuanti".

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