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Lambrate, sgomberati tre insediamenti abusivi: allontanati 60 nomadi

Polizia locale e operatori del Comune di Milano hanno sgomberato lunedì mattina tre insediamenti abusivi in via Cima, zona Lambrate-Rubattino. Allontanate una sessantina di persone, per lo più adulti: tra i nomadi anche una minorenne incinta.
A cura di Francesco Loiacono
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Tre insediamenti abusivi sono stati sgomberati lunedì mattina a Milano da polizia locale e operatori del Comune. Gli agenti sono intervenuti in zona Lambrate-Rubattino, un quartiere dove da tempo residenti e alcuni consiglieri di zona denunciano la presenza di nomadi e altri sbandati che, approfittando della presenza di edifici abbandonati, li occupano e ne fanno la propria dimora. Al di là dei rom, però, è da notare come uno dei tre insediamenti sgomberati lunedì fosse occupato in realtà da un italiano, che da anni sosteneva di averne la proprietà, cosa risultata non vera. L'uomo aveva costruito una sorta di autofficina abusiva e affittava baracche ad altre persone. Nell’area, in via Cima, sono stati trovati dalla polizia locale molti rifiuti ferrosi. Gli agenti hanno assicurato che tutto verrà demolito e ripulito.

Allontanate una sessantina di persone

Negli altri due insediamenti abusivi, sempre in via Cima, sono state allontanate una sessantina di persone rom, in prevalenza adulti. Due famiglie – otto persone tra cui una minorenne in stato di gravidanza – hanno accettato l'accoglienza presso un centro di emergenza sociale, offerta dagli operatori del Comune.

"Da due anni segnalavo l'esistenza di questa baraccopoli – spiega Gianluca Boari, consigliere di zona 3 -. L'allontanamento è sicuramente un segnale positivo, ma non bisogna lasciare incancrenire la situazione. La cosa importante è intervenire subito ai primi segnali, per non lasciare che situazioni simili si ripetano". Il consigliere Boari poi, avanza un dubbio: "Non vorrei che l'intervento di oggi sia stato in qualche modo concordato – spiega -. Già da ieri infatti c'erano stati movimenti strani nella zona".

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