Lamborghini, orologi e case: il tesoro sequestrato a due imprenditori arrestati per bancarotta a Milano
Una Lamborghini Huracan (una supercar da oltre 200mila euro), una jeep Mercedes classe G63, orologi di lusso e 21 immobili. Sono solo una parte del tesoro sequestrato dalla guardia di finanza di Milano a due imprenditori arrestati con le accuse di bancarotta fraudolenta, indebita compensazione e autoriciclaggio. I due arrestati, uno finito in carcere e l'altro ai domiciliari, sono un professionista romano e un imprenditore lombardo. Il primo, già finito nella bufera per la vicenda dei cosiddetti "Panama papers", è risultato l'ideatore della frode, che consisteva nella compensazione dei debiti con il Fisco attraverso l'utilizzo di crediti di imposta inesistenti. Un sistema che l'uomo aveva proposto a oltre 20 imprese con sedi a Napoli, Roma, Prato e Treviso, che in questa maniera avevano causato un mancato introito al Fisco per circa 40 milioni di euro. I due arresti arrivano al termine di indagini iniziate nel febbraio 2016, che avevano già portato a cinque misure cautelari e a un processo in corso a Milano.
Il tesoro sequestrato
Come compenso per il sistema da lui messo a punto, il professionista romano avrebbe ricevuto sul proprio conto corrente 375mila euro, soldi in parte investiti in titoli californiani "First American" con l'obiettivo di ostacolarne la provenienza illecita. Una circostanza che è valsa all'indagato anche l'accusa di autoriciclaggio, aggravato per aver commesso il fatto nell’esercizio della sua attività professionale. Ingente il patrimonio sequestrato preventivamente ai due arrestati: oltre 100 conti correnti, 21 immobili, 10 terreni agricoli, altre tre auto di lusso (oltre alla Lamborghini e alla Mercedes) e una collezione di 18 orologi di lusso (di marca Rolex, Patek Philippe e Audemars Piguet) che, da sola, vale oltre 400mila euro.