Lago di Garda, recuperato a 160 metri di profondità il corpo del sub polacco scomparso
Tragica notizia in arrivo da Tremosine, paese sulle sponde lombarde del lago di Garda: è stato ritrovato morto il sub di origine polacca che era stato dato per disperso nella giornata di ieri, lunedì 22 giugno. Il suo corpo giaceva sul fondale del lago ad una profondità di circa 160 metri. Quaranticinque anni, si era tuffato davanti agli occhi della madre, la prima persona a dare l'allarme quando non l'ha più visto risalire. Subito si sono attivati i sommozzatori dei vigili del fuoco e dei volontari del Garda, le cui ricerche hanno portato al tragico epilogo. Secondo quanto ricostruito durante la giornata di ieri, l'uomo si sarebbe immerso per approfittare della bella giornata di sole che stava riscaldando il lago, lanciandosi da una piazzola lungo la strada statale 45 bis.
Due incidenti macabri in quel tratto del Garda
Quello del 45enne polacco non è purtroppo l'unico incidente che riguarda quel tratto di lago, meta ambita per gli appassionati di subacquea. Già nel luglio dello scorso anno, un altro uomo di origini polacche, Sebastian Marczewski, è rimasto vittima di un incidente che gli è costato la vita mentre si stava allenando per raggiungere i 333 metri di profondità e stabilire così un nuovo record del mondo. Un anno prima, invece, nel marzo del 2018, riemerse dalle acque del Garda il cadavere di Rolf Majmvsen, ragazzo tedesco scomparso nel 1992 insieme ad un amico proprio dopo un tuffo nel Garda. Allora, venne ritrovato solo il cadavere dell'amico, poiché le attrezzature dell'epoca non permettevano di scandagliare bene il fondale.