Ladro ucciso nel Lodigiano, Salvini cena dal ristoratore che ha sparato: “Non merita un processo”
Fin da subito aveva espresso la propria solidarietà a Mario Cattaneo, il 67enne ristoratore del Lodigiano che nella notte tra giovedì e venerdì ha ucciso un ladro che si era introdotto nel suo bar ristorante. E ieri sera il segretario della Lega Matteo Salvini dalle parole è passato ai fatti: si è presentato a cena all'osteria "dei Amis" di Casaletto Lodigiano (Lodi) dove è avvenuta la tragedia, costata la vita a un cittadino romeno di 33 anni (e non 28 come emerso in un primo momento).
Salvini: "Il ristoratore non merita un processo"
"A cena a Casaletto Lodigiano all'Osteria dei Amis del signor Mario, una brava persona aggredita di notte dai ladri nel suo locale", ha scritto Salvini sul proprio profilo Facebook pubblicando una foto assieme a Cattaneo, che adesso è indagato per omicidio volontario. Un'accusa che secondo Salvini, ancora prima della conclusione dell'inchiesta aperta dalla procura di Lodi, non ha ragione di esistere: "Ha difeso se stesso, la sua famiglia e i suoi nipotini: non merita un processo, ma comprensione e solidarietà", ha aggiunto infatti il segretario del Carroccio. Salvini ha quindi invitato chiunque "volesse manifestare il suo sostegno a Mario, ma soprattutto chi volesse mangiare ottimi piatti tipici", a chiamare o recarsi all'osteria, della quale ha pubblicato il numero di telefono: "Venite a trovarlo, sono una bellissima famiglia e la cucina è fantastica. Io sto con Mario, io sto con chi si difende, sempre".
Berlusconi: "Una sconfitta per tutti, prima di tutto per lo Stato"
Quella di Salvini non è stata l'unica visita di un politico che Mario Cattaneo, che ieri ha riaperto il suo bar-ristorante, ha ricevuto. In giornata erano andati a trovarlo anche Ignazio La Russa e Riccardo De Corato, esponenti di Fratelli d'Italia. Sulla vicenda era intervenuto anche il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi: "Tragedie come quella di Lodi sono una sconfitta per tutti. Prima di tutto per lo Stato che non è in grado di svolgere la sua prima funzione: difendere la vita, la sicurezza e la proprietà dei cittadini. Quando una persona è costretta a difendersi da sola sarebbe assurdo che venisse perseguita per questo", ha detto l'ex Cavaliere.
Partita una raccolta firme a sostegno del ristoratore
Non è comunque solo il centrodestra che sembra aver preso le difese del ristoratore: in un paese vicino a Casaletto Lodigiano, Caselle Lurani, è stata infatti avviata una raccolta firme a sostegno del 67enne Cattaneo. E anche la Regione Lombardia si è schierata con l'oste: l'uomo potrà infatti accedere a un fondo per pagarsi le eventuali spese legali in un procedimento.
Oggi l'autopsia sul 33enne ucciso
Intanto oggi sarà eseguita l'autopsia sul cadavere del 33enne che, assieme a tre complici, ha cercato di derubare il bar ristorante, rimanendo ucciso da un colpo di fucile alla schiena. Cattaneo continua a ripetere la sua versione: il colpo gli sarebbe partito dopo una colluttazione con i malviventi (sull'avambraccio sono ancora evidenti i lividi che si è procurato) che volevano sottrargli l'arma. Dall'esame autoptico potranno arrivare elementi a sostegno o contrari alla sua versione, sulla base dei quali le indagini si potranno orientare sull'attuale ipotesi dell'omicidio volontario o sulla più lieve accusa di eccesso colposo di legittima difesa.