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La tradizione milanese per San Giorgio? Mangiare il pan de mej (o panigada): ecco cos’è

A Milano il giorno di San Giorgio si festeggia mangiando il “pan de mej”. Si tratta di un dolce tipico lombardo a base di farina di mais e fiori di sambuco essiccati: un’antica tradizione lega il pane di miglio, da cui poi derivò il dolce, a un’importante occasione della vita rurale d’un tempo.
A cura di Redazione Milano
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Il pan de mej (detto anche panigada o pan meino) (foto dal blog della pasticceria Ranieri di Milano)
Il pan de mej (detto anche panigada o pan meino) (foto dal blog della pasticceria Ranieri di Milano)

A Milano il giorno di San Giorgio si festeggia con il tipico "pan de mej", detto anche pan meino o panigada. Si tratta di un dolce tipico di tutta la Lombardia, preparato oggi con farina di mais e fiori di sambuco essiccati, noti appunto come panigada. L'usanza di consumare il dolce nel giorno in cui si festeggia San Giorgio è un'antica tradizione che deriva da un'importante occasione della vita rurale di un tempo. Proprio il 23 aprile, infatti, si stipulavano e venivano rinnovati i contratti per la fornitura di latte tra lattai e mandriani. A quell'epoca, parliamo di diversi secoli fa, i mandriani a fine aprile si preparavano a salire verso gli alpeggi delle valli bergamasche, dove il bestiame avrebbe potuto trovare erba rigogliosa da brucare. Le mandrie, proprio per via della meta della loro transumanza, venivano chiamate "bergamine".

Nel giorno di San Giorgio, protettore dei lattai, si diffuse dunque l'usanza di celebrare il patto tra lattai e mandriani consumando il "pan de mej", accompagnato possibilmente dalla "pànera", la panna liquida. Il nome del pan de mej era originariamente legato alla presenza nell'impasto del miglio, un cereale "povero" molto usato nell'antichità, che veniva poi mischiato con altre farine per produrre il particolare pane, aromatizzato con i fiori di sambuco che in quel periodo dell'anno crescevano rigogliosi. Col passare del tempo il semplice pane di miglio divenne il dolce aromatizzato che, con piccole modifiche, è arrivato fino ai nostri giorni. Secondo quanto riporta il blog di una storica pasticceria milanese, la "Pasticceria Ranieri" in zona Moscova, il "Pan de mej è un dolce a base di farina di mais e gli indispensabili e caratterizzanti fiori di sambuco. Ha una consistenza friabile ma si scioglie in bocca con un sapore dolce e burroso". Anche la pasticceria consiglia di servirlo accompagnato da panna montata, o comunque bagnato col latte.

Il pan de mej e l'uccisione del brigante Vione

Come spesso accade, le usanze che si tramandano da secoli hanno più miti fondanti. Anche quella di consumare il "pan de mej" a San Giorgio non fa eccezione. Un'altra versione della storia vuole infatti che l'usanza derivi da un episodio storico realmente avvenuto nei pressi di Milano nel XIVesimo secolo. A quell'epoca Luchino Visconti, proclamato poi signore di Milano, alla testa delle truppe viscontee prima sconfisse i soldati scaligeri e veneziani della compagnia di San Giorgio nella battaglia di Parabiago. Poi, anni dopo, intervenne su richiesta del popolo contro i superstiti di quegli eserciti, che si erano insediati nelle campagne e nei boschi fuori da Porta Ludovica e depredavano i contadini della zona. L'uccisone del capo dei briganti, tale Vione, avvenne proprio alla vigilia di San Giorgio e fu ricordata da una lapida con la scritta "Qui morì Vione". L'evento fu festeggiato dai contadini offrendo pane di miglio e panna ai soldati. Da allora, per diversi secoli i milanesi festeggiarono San Giorgio nel quartiere dove "morì Vione", oggi appunto il quartiere Morivione che si trova alla periferia sud della città.

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