La storia di Franco, senzatetto della stazione Centrale aiutato da un post su Facebook
Per qualcuno sarà pure la cassa di risonanza per legioni di imbecilli, ma a volte internet e i social network possono aiutare a cambiare – o per lo meno migliorare – la vita delle persone. È il caso di Franco, 65enne sardo di origine ma da 25 anni a Milano. Gli ultimi cinque li ha passati tra la stazione Centrale, dove vive durante il giorno, e l'autobus 90, dove dorme durante la notte. Dallo scorso venerdì mattina la sua vita ha subìto un cambiamento, in meglio. Grazie all'incontro con un esperto di digital marketing, Gaetano Maida, che ha raccontato la sua storia su Facebook scatenando un'ondata di solidarietà.
"Non sono un eroe"
Il vero artefice di questa specie di "miracolo", interpellato da Fanpage, ci tiene soprattutto a non voler "passare da eroe". Eppure, senza la sua sensibilità nell'avvicinare Franco e senza le sue abilità nel raccontarne la storia, probabilmente nulla sarebbe cambiato. Perché Gaetano, dopo aver incontrato il senzatetto, avergli offerto la colazione ed essersi intrattenuto con lui, ha avuto l'idea di utilizzare Facebook per cercare di aiutare concretamente il 65enne. Con un effetto dirompente: "Ho chiesto ai miei 350-400 amici di condividere il mio post, ma non mi aspettavo tutto questo clamore", spiega. Già, perché in poche ore il suo messaggio ha ricevuto oltre 118mila "mi piace" ed è stato condiviso 134mila volte, diventando virale e scatenando la solidarietà della gente. Non solo sul social network: "Stamattina – domenica, ndr – sono andato a trovare Franco in stazione Centrale, e mi ha detto che in tanti sono andati a portargli qualcosa da mangiare e gli hanno lasciato delle offerte", dice Gaetano.
Franco, senzatetto 65enne aiutato da un post su Facebook
Il desiderio di aiutare quel signore malandato – Franco ha le gambe molto gonfie perché ha problemi di circolazione – viene da lontano: "Sono siciliano e ho avuto un'educazione sempre improntata al rispetto degli altri". Gaetano racconta di essere stato avvicinato da Franco dopo aver parcheggiato la sua auto fuori dalla stazione: "Mi ha colpito perché non è venuto a chiedermi soldi, ma a chiedermi se dovevo lasciare l'auto lì per molto tempo, perché in quel caso avrei potuto prendermi una multa". Insomma, Franco – "occhi sempre bassi, molta dignità" – non ha preteso nulla. Anzi, ha cercato di aiutare Gaetano. Da lì è nato l'invito a fare colazione insieme e il racconto della storia del 65enne: "Gli chiedo come mai si trova per strada, e mi dice che lavorava come fattorino e distribuiva casse d'acqua. Poi l'azienda è fallita, non ha più potuto pagare l'affitto e adesso dorme tutta la notte sulla 90. Non ha ancora raggiunto la pensione perchè secondo la Legge Fornero non ne ha ancora diritto. Se ne parla fra due anni". Franco vive da solo, e ammette candidamente di aver sbagliato nella sua vita: "Mi dice che aveva il vizio delle scommesse ai cavalli, ma aveva smesso da tanti anni. Purtroppo non era riuscito a mettere tanto da parte", spiega Gaetano.
Il post su Facebook e la pioggia di solidarietà
Dopo aver ascoltato il racconto di Franco, Gaetano gli chiede se può condividere la sua storia su Facebook. Lo fa in maniera professionale, sfruttando le sue competenze – lavora nel digital marketing nel settore fashion e lusso – in maniera da non far sì che la sua storia diventi una delle tante che circolano in rete, ma poi non producono nessun effetto concreto: "Tra le migliaia di messaggi ricevuti c'è anche chi mi ha accusato di volermi fare pubblicità, ma nel mio lavoro meno mi metto in mostra meglio è", dice Gaetano, che poi racconta alcuni accorgimenti utilizzati: "Ho dovuto scrivere che era italiano per evitare subito i commenti anti-immigrati, che comunque sono arrivati". Gaetano ci tiene a precisare due cose: "Franco non si è mai lamentato con me dei profughi che trovano riparo alla stazione Centrale, e inoltre tra le varie offerte che ho ricevuto per lui mi ha colpito quella di un tunisino titolare di un ristorante. Ha detto che in passato passato era stato aiutato e adesso voleva aiutare a sua volta, perché siamo tutti fratelli".
Per Franco in arrivo un conto corrente e una pagina Facebook
Franco a causa dei suoi problemi alle gambe non potrà lavorare al ristorante del generoso tunisino. Per lui però il futuro si prospetta un po' più roseo rispetto a quanto immaginato. A breve infatti Gaetano ha intenzione di aprire una pagina Facebook dedicata alla sua storia, che si chiamerà "Progetto Franco". All'interno ci saranno tutti gli aggiornamenti sul suo caso e saranno raccolte tutte le offerte finora arrivate direttamente a Gaetano, che sulla sua pagina personale non riesce più a seguire la grande mole di commenti. L'"antieroe" Gaetano ha intenzione di andare a fondo nel suo sostegno a Franco: "In settimana farà la denuncia di smarrimento dei suoi documenti, perché mi ha detto di non averli. Poi vorrei intestargli una carta prepagata o di quelle con l'Iban incorporato, in maniera da poter far confluire lì le offerte delle persone". Gaetano sta pensando anche di regalare un cellulare a Franco: "Così lo potrò sentire anche quando non sono a Milano, chiedendogli come sta".
Aggiornamento al 13 luglio: Il grande clamore e l'ondata di solidarietà suscitata dalla storia di Franco hanno forse spaventato il 65enne, non abituato a tanta attenzione nei suoi confronti. Anche per questo, forse, il senzatetto ha telefonato da una cabina al suo "benefattore" chiedendo di sospendere tutto il progetto che lo vedeva al centro. Ne ha dato notizia Gaetano Maida, spiegando di aver sospeso in segno di rispetto con la volontà di Franco la pagina a lui dedicata, "Progetto Franco". Della vicenda restano però due cose: la dimostrazione di come la gran parte delle persone non resti insensibile di fronte a una storia di sofferenza, e soprattutto le testimonianze concrete di solidarietà da parte di molte persone e associazioni. Offerte e gesti concreti che adesso Gaetano spera in qualche modo di poter far arrivare a chi ne ha bisogno attraverso un nuovo progetto, di cui vi daremo notizie non appena possibile.