La Regione dà 2 milioni a Sgarbi per Expo. Protesta il Pd, ma lui: “Spero saranno di più”
I soldi della discordia. Sono quelli – un milione e 900mila euro la cifra – stanziati venerdì dalla Regione Lombardia per i progetti culturali "Belle arti" promossi durante l'Expo da Vittorio Sgarbi, ambasciatore di Palazzo Lombardia per le belle arti. Stanziamenti che, però, secondo il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri, sono avvenuti mentre i territori restano all'asciutto: mancano all'appello "circa 7 milioni per finanziare i progetti di promozione del territorio lombardo in occasione di Expo", spiega Alfieri. Per questo, il Pd ha presentato un'interrogazione urgente in Regione "perché i Comuni e le Camere di Commercio sono molto preoccupati per l’incertezza dei finanziamenti soprattutto perché la programmazione è già in fase avanzata".
Sgarbi: "Spero che i soldi saranno di più"
Il diretto interessato, però, come da suo costume si difende attaccando. "Sì, la cifra è oscena – dice Sgarbi al Corriere -, ma modestamente oscena. Perché io voglio ben sperare che i soldi alla fine saranno di più, molti di più. Anche se forse certi politici locali ignorano le meraviglie di questa città che abbiamo il dovere di valorizzare e mostrare al mondo". Secondo il critico d'arte, i percorsi artistici e spirituali che sta studiando per guidare i turisti tra libri antichi e capolavori dimenticati necessitano di risorse ancora maggiori. D'altronde, accusa Sgarbi, "nessuno si scandalizza per esempio davanti ai soldi dati a Celant – Germano, critico d'arte a cui è stato affidato da Expo un contratto di consulenza per le mostre Food in Art da 750mila euro, ndr -. E vogliamo parlare della bruttezza del Padiglione Italia? No, non si può, vietato discutere", conclude Sgarbi. Che poi lancia una sfida ai consiglieri del partito democratico: "Le cito alcune opere presenti a Milano e lei domanda a quelli del Partito democratico se conoscono la loro collocazione".