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La Regione cancella “Lombardia Informatica”: meno sprechi, ma i dipendenti sono salvi

La Regione è pronta a “cancellare” Lombardia Informatica, società partecipata al 100 per cento da Palazzo Lombardia. Sarà accorpata a un’altra controllata, l’Azienda regionale centrale acquisti, per contenere i costi e cancellare gli sprechi imputati alla società. Salvi i 466 dipendenti. La fusione, annunciata da un emendamento alla legge di Bilancio in discussione al Pirellone, diventerà effettiva nel giro di un anno.
A cura di Redazione Milano
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Lombardia informatica, società partecipata al 100 per cento dalla Regione, sarà accorpata per fusione all'Azienda regionale centrale acquisti, altra società controllata da Palazzo Lombardia. Lo prevede un emendamento alla legge di Bilancio in discussione al Consiglio regionale, presentato ieri dall'assessore regionale competente, Davide Caparini. Quello che era considerato il simbolo degli sprechi, voluto durante il lungo governo targato Formigoni, viene così cancellato, senza però toccare i dipendenti: i 466 lavoratori della società non saranno toccati dalla manovra. Secondo quanto scritto dall'assessore al Bilancio, dall'accorpamento delle due società "si può ipotizzare un risparmio immediato dovuto all’unificazione degli organi di amministrazione e controllo. Lombardia Informatica ha costi per 245mila euro così suddivisi: 145mila per il consiglio di amministrazione; 45mila per il collegio sindacale; 30mila per la società di revisione e 25mila per l’organismo di vigilanza. Si può altresì prospettare che alla scadenza dei due attuali direttori ci sia un solo direttore generale per entrambe le società, con un ulteriore risparmio di 240mila euro l’anno".

Per capire se effettivamente vi sarà un solo direttore generale (con un solo, oneroso stipendio), bisognerà aspettare la fine di quest'anno per l'Arca e il 15 febbraio 2019 per Lombardia Informatica. Le due società hanno costi molto diversi. Secondo quanto riporta il Corriere della sera, in proporzione Lombardia Informatica costa di più (21,6 milioni contro 10,7 milioni di Arca) e ha un volume di affari di molto inferiore (222 milioni contro i 5,6 miliardi di euro). Anche la Corte dei conti si era interessata al problema, in una relazione presentata agli inizi di giugno che prospettava, tra le soluzioni, proprio l'accorpamento di Lombardia informativa all'Arca. Restano però delle perplessità sull'operazione, esplicitate dal  gruppo del Partito democratico al Pirellone: "Un blitz che desta più di una perplessità – ha commentato il Pd su Facebook – Le partecipate della Regione vanno certamente razionalizzate, ma la mossa di ieri non sembra rispondere a un ragionamento ponderato e condiviso: le funzioni di Lombardia Informatica sono molto più ampie e settoriali rispetto alla centrale acquisti. Bene la volontà di razionalizzare, ma non possiamo condividere il metodo". Per rendere effettiva la fusione per incorporazione tra le due società servirà circa un anno.

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