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La provincia di Verbano-Cusio-Ossola al voto per dire addio al Piemonte ed entrare in Lombardia

I 77 comuni che formano la provincia di Verbano-Cusio-Ossola pronti al voto di domenica 21 ottobre: il referendum voluto dalla Lega potrebbe portarli alla scissione dal Piemonte e alla conseguente annessione alla Lombardia. Ma quali sono i reali motivi alla base di questa decisione? E cosa ne pensano i piemontesi?
A cura di Chiara Ammendola
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Immagini di repertorio
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Sono quasi 150mila le persone chiamate alle urne domenica 21 ottobre per il referendum che potrebbe concretizzare il possibile distacco della provincia del Verbano-Cusio-Ossola dal Piemonte e la sua conseguente aggregazione alla Lombardia. Se a vincere sarà il sì (per questo è necessario innanzitutto raggiungere il quorum, quindi la metà più uno degli aventi diritto dovranno votare) una vasta zona del Piemonte potrebbe diventare territorio lombardo. In particolare si tratta di quei 77 comuni piemontesi che formano la provincia di Verbano-Cusio-Ossola e che hanno espresso il desiderio di tornare a far parte della regione Lombardia. Sì, perché quello che forse non tutti sanno è che c'è stato un tempo (assai lontano sia chiaro: parliamo del XVIII secolo) in cui questi comuni non erano piemontesi ma, seppur lontani via terra dalla Lombardia, ne facevano parte grazie alle sponde del Lago Maggiore che ne delimita i confini. Una questione di tradizione e cultura dunque alla base di questa richiesta? No, forse il referendum ha tratti meno romantici e più pragmatici. Come sottolineato infatti da Valter Zanetta, ex parlamentare di Forza Italia, ora militante della Lega e promotore del referendum, la provincia sarebbe ormai da anni alle prese con una forte crisi economica, dovuta tra le altre cose, al fatto che la "Regione Piemonte, al contrario della Lombardia, trattiene per sé i 18 milioni di euro derivanti dalle derivazioni idriche in un territorio caratterizzato dalla grande presenza di centrali idroelettriche". Dati ben chiari, secondo Zanetta. Inoltre in Lombardia l'addizionale Irpef è molto più bassa. Altra cosa da non sottovalutare. Se poi a questo aggiungiamo che quel meraviglioso territorio fatti di laghi e montagne è più vicino a Milano e che in tivù si vede il TgR Lombardia e non quello del Piemonte, il gioco è fatto. La raccolta delle 5000 firme necessarie alla richiesta del referendum è stata veloce, così come unanime è stato il consenso. Ora non resta che capire se e quando avverrà la scissione/unione e principalmente sapere cosa ne pensano realmente i lombardi. Siamo così sicuri che questa scelta sia voluta proprio da tutti?

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