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La protesta degli animalisti alla sfilata Marni: mani insanguinate per dire no alle pellicce

Alcuni manifestanti dell’associazione Animalisti Italiani Onlus hanno protestato davanti all’ingresso della sfilata di Marni, a Milano, per chiedere di non usare più le pellicce di origine animale nel mondo della moda.
A cura di Stefano Rizzuti
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Animalisti in protesta quest'oggi a Milano davanti all'ingresso della sfilata di Marni, in viale Umbria. Con mani insanguinate (dipinte di vernice rossa), fischietti e cartelli alcune decine di manifestanti dell'associazione Animalisti Italiani Onlus si sono presentati davanti all'ingresso. Sul portone sono stati attaccati alcuni adesivi con la scritta "censurato per crudeltà".

Non si tratta della prima protesta avvenuta davanti all'ingresso di una sfilata. L'obiettivo degli organizzatori della manifestazione è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'impiego delle pellicce di origine animale nella moda, ritenuta una pratica cruenta e inutile. Gli animalisti in piazza hanno indossato anche alcuni cartelli con il volto di Pamela Anderson e Marina Ripa di Meana, "donne bellissime che seguono la moda senza indossare pellicce", spiegano.

"Una azione diretta non violenta – dichiara Walter Caporale, presidente dell'associazione Animalisti Italiani Onlus – contro gli stilisti che propongono pellicce e si arricchiscono sul dolore di decine di migliaia di volpi, cani, gatti, visoni, ermellini, cincillà, conigli, agnelli". Quel che chiedono i manifestanti è che l'Italia segua l'esempio di alcuni paesi europei che stanno introducendo forti restrizioni per la produzione di pellicce.

In Italia gli allevamenti da pelliccia sono ormai solo una ventina (erano 80 negli anni '90), spiegano i manifestanti. E questi allevamenti sono distribuiti tra Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Abruzzo. "I metodi di uccisione: camere a gas, sparo di un chiodo nel cervello seguito da dissanguamento, iniezioni letali o elettrocuzione: un elettrodo viene conficcato nella bocca dell'animale, un altro nell'ano. Una scarica di 200 Volt fa rizzare il pelo dell'animale, e lo rende più voluminoso: il visone muore dopo decine di secondi di lenta agonia. Occorrono da 30 a 50 visoni per una sola pelliccia, da 180 a 240 ermellini, da 130 a 200 cincillà, da 10 a 20 volpi, da 30 a 45 agnelli. Si calcola che siano inoltre due milioni i cani e i gatti, provenienti illegalmente da Est Europa e Cina, utilizzati per i colli ed i risvolti di giacconi in vendita in Italia ed in altri paesi occidentali".

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