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La professoressa di Bergamo ammette: “Mi ero innamorata del mio studente, ho perso la testa e ho sbagliato”

Le parole della professoressa di Bergamo, accusata di aver fatto sesso con un suo alunno di 13 anni, davanti al gip del tribunale di Bergamo: “A un certo punto ho detto allo studente che stavamo sbagliando tutto, che era meglio smettere di vederci. Ma lui non ne ha voluto sapere, ha insistito e io non sono stata capace di troncare la relazione. Solo ora mi rendo conto della gravità dei fatti che mi vengono contestati”.
A cura di Enrico Tata
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"Si è vero, mi ero innamorata del mio studente, ho perso la testa e ho sbagliato", ammette il lacrime la professoressa di Bergamo accusata di aver avuto una relazione, anche sessuale, con un suo allievo 13enne. Davanti al gip del tribunale di Bergamo Marina Cavalleri, la docente conferma tutte le accuse, si scusa, ma dice di essersi resa conto dell'errore solamente dopo l'arresto. "Solo ora mi rendo conto della gravità dei fatti che mi vengono contestati", spiega. Proprio per questo gli inquirenti hanno chiesto e ottenuto gli arresti domiciliari per la donna, che non ha neanche potuto partecipare agli esami di terza media come docente. Per i pm il rischio, confermato anche dalle ammissioni della prof, stava nel fatto che la relazione tra la donna e il suo studente sarebbe potuta andare avanti anche a scuola chiusa. Nell'ordinanza il cui il gip ha disposto l'arresto si parla di "assenza di freni inibitori".

"Sono in un momento assai difficile della mia vita, visto che mi sto separando da mio marito. A un certo punto ho detto allo studente che stavamo sbagliando tutto, che era meglio smettere di vederci. Ma lui non ne ha voluto sapere, ha insistito e io non sono stata capace di troncare la relazione", le parole della professoressa secondo quanto riportato su Il Giorno.  Al termine dell'audizione davanti al gip l’avvocato Roberto Giannì, che difende la docente, ha chiesto per lei la revoca dei domiciliari. Secondo il legale, questa la richiesta al gip, sarebbe sufficiente un divieto di avvicinamento allo studente. Il pm ha dato parere favorevole. L'eventuale condanna potrebbe essere dura. Secondo il codice penale tutte le colpe sono sue: gli atti sessuali, anche consenzienti, sono puniti se con minori sotto i 14 anni e sotto i 16 anni se l'adulto è un parente o un educatore, come in questo caso.

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