La ricetta della pizza di Cracco è cambiata un po’ (forse) dopo una settimana di polemiche
A Napoli si dice: «Dalle e dalle se scassano pure ‘e metalle». Dai e dai anche il metallo si piega. È forse accaduto così per la famosa (ormai pure troppo) pizza margherita servita nel bistrot di Carlo Cracco in Galleria. Dopo la testimonianza di chi in Fanpage.it ha degustato il prodotto (e anche una nient'affatto entusiasmante cotoletta alla milanese) e il conseguente can-can mediatico con centinaia di opinioni pro e contro (al momento su Google si contano 455mila risultati alla voce "Carlo Cracco pizza") qualcosa forse è cambiato nella cucina dello chef noto per il suo carattere spigoloso e per la sua spiccata propensione al mezzo televisivo.
Saranno forse arrivati alcuni consigli di Gino Sorbillo, il re dei pizzaiuoli napoletani, schierato col cuoco milanese? O semplicemente è una suggestione? Fatto sta che dalla scorsa settimana a oggi ci sono alcuni elementi cambiati nel piatto servito a 16 euro nel menù Snack. Basta confrontare le immagini. La prima è quella della pizza mangiata la scorsa settimana, il giorno 9 marzo, la seconda è quella pubblicata su Facebook il, 14 dello stesso mese. Al posto dei semi neri che somigliavano quasi a frutti di bosco, è spuntato il basilico, ‘a vasinicola, pianta aromatica le cui fresche foglioline incoronano la pizza napoletana. L'impasto è sempre croccante, frutto di farine di frumento e di una cottura non a legna ma a gas o elettrica; la mozzarella non è più tagliata e posata a crudo sulla pizza ma semi sciolta, così come nella ricetta tradizionale
È possibile dunque che lo chef milanese stia tentando di trovare una mediazione tra le critiche e il suo modo di cucinare? Del resto, nelle lezioni impartite a più riprese ai partecipanti di Masterchef in svariate stagioni c'è quella di ascoltare sempre le opinioni di chi sceglie il tuo ristorante per una sera.