Ci sono episodi che è meglio dimenticare subito. Ci sono tragedie che è giusto che rimangano private. E poi ci sono drammi che segnano un'intera città. Ed è bene che se ne parli, banalmente affinché non succedano più. La morte di Aurora, una bimba di 9 mesi deceduta di stenti nel febbraio 2015 in un appartamento in via Filippo Severoli, a Milano, è uno di quei drammi da non dimenticare. Oggi i genitori della piccola sono stati condannati a 12 anni di reclusione. Per i giudici sono colpevoli, con la loro scarsa attenzione e con le cure insufficienti che hanno prestato ad Aurora, della morte della bambina.
Arriveranno le motivazioni ed eventuali ricorsi, la giustizia procederà con i suoi tempi. Ma intanto ci si chiede come sia stato possibile che una bambina sia morta di fame nella città che da lì a tre mesi avrebbe ospitato l'Expo. Una città che correva per rimediare ai ritardi nei lavori dell'Esposizione universale non si è accorta di una bambina denutrita, trovata con piaghe da decubito dai soccorritori e dalla polizia intervenuti nella sua casa, diventata la sua trappola mortale. L'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino ai tempi rimarcò subito: "La famiglia non si era mai rivolta ai servizi sociali". Ma possibile che nessuno, tra i vicini di casa (alcuni dei quali poi non hanno mancato di riferire ai giudici dettagli sulle presunte mancanze dei genitori di Aurora), tra i medici che hanno visitato la bambina, tra gli amici o i conoscenti della coppia, sia stato sfiorato dal pensiero che qualcosa non andasse in quell'appartamento alla periferia di Milano? Possibile che nella pur efficiente rete di assistenza di Palazzo Marino non ci siano sistemi per monitorare situazioni come quella in cui si è trovata Aurora?
Sia chiaro: non sono domande poste con l'obiettivo di trovare colpe e carnefici. Non esiste sentenza o capro espiatorio che possa alleviare il dolore per quanto avvenuto. Anche chi scrive queste righe, con la speranza che possano far riflettere su una morte assurda, si sente colpevole, da milanese, per quanto accaduto. Per una bambina morta di fame nella Milano dell'Expo. Dedicato, pensa un po', proprio all'alimentazione.