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La neve diventa rossa sulle Orobie: ecco la spiegazione dello strano fenomeno

Lo strano fenomeno della neve rossa è apparso anche sulle Orobie, in particolare in Alta Val Cerviera, nella Bergamasca dove alcuni escursionisti hanno fotografato il suggestivo manto bianco ricoperto da una coltre rosso porpora. Ma c’è una spiegazione scientifica dietro quesa improvvisa colorazione della neve causata dalle temperature elevate.
A cura di Chiara Ammendola
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Foto Facebook - Turismo Valbondione
Foto Facebook – Turismo Valbondione

Anche in Italia è comparso lo strano fenomeno della neve rossa: a fotografarlo sono stati alcuni appassionati sulle Orobie, in Alta Val Cerviera. Si tratta un vero e proprio strato di rosso posato sul manto nevoso lì dove nonostante il periodo la neve continua a depositarsi: parliamo di vette che raggiungono i 2.500 metri sopra il livello del mare e che sono capaci di offrire uno spettacolo mozzafiato.

La neve rossa già avvistata nel 2014 al passo Gavia

E così numerosi escursionisti si sono ritrovati negli ultimi giorni a camminare sugli ultimi residui di neve dove hanno trovato questa strana colorazione tendente al rosso. Nessuna sostanza chimica né scenari horror come potrebbe ipotizzare qualche appassionato del genere, ma semplicemente un fenomeno naturale che si manifesta grazie alla presenza di una particolare alga che con l'arrivo della bella stagione crea questo effetto piuttosto scenico. "Nel giugno 2014 – spiega Pierino Bigoni del Gruppo Micologico Bresadola di Villa d'Ogna – ho fotografato la neve rossa al passo Gavia. L’ho analizzata e ho fotografato al microscopio le spore. In questi giorni Mirco Bonacorsi mi ha segnalato lo stesso fenomeno in Alta Val Cerviera, sopra il rifugio Curò. Mi ha portato dei campioni, li ho analizzati e corrispondono al Chlamydomonas nivalis. Si tratta dello stesso fenomeno che gli studiosi stanno analizzando anche in Groenlandia".

L'alga Chlamydomonas nivalis e lo scioglimento del ghiaccio

L’alga in oggetto è la Chlamydomonas nivalis che vive in alta quota e nelle zone polari. Rimane in stato quiescente, sottoforma di spora nel manto nevoso durante i mesi invernali, finché le temperature miti non ne consentono la germinazione. La colorazione assunta dalla neve è dovuta a un particolare carotenoide prodotto da queste alghe in condizioni particolarmente miti: la astaxantina. Tale pigmento rossastro consente alle alghe di schermarsi dal sole, soprattutto dai raggi UV. La funzione principale del pigmento è di proteggere la clorofilla, senza cui l'alga non potrebbe fotosintetizzare e dunque sopravvivere."Questo strato – spiegano i ricercatori nel loro post – protegge l'alga dai raggi ultravioletti", ma assorbendo calore favorisce lo scioglimento del ghiaccio: l'effetto, utile alla crescita dell'alga, rischia inesorabilmente di contribuire al cambiamento climatico.

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