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La Milano di Adriano Celentano: il “ragazzo della via Gluck” compie 81 anni

Adriano Celentano compie 81 anni. Il “ragazzo della via Gluck” è nato a Milano il 6 gennaio del 1938, nella strada vicino alla stazione Centrale resa nota dalla sua canzone. Ma sono tanti i luoghi del capoluogo lombardo legati ad aneddoti sulla carriera e la vita del “Molleggiato”: a partire proprio dalla nascita del suo soprannome.
A cura di Francesco Loiacono
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Adriano Celentano compie 81 anni. Il "Molleggiato", autore di alcune tra le canzoni più importanti del repertorio italiano del Secondo Dopoguerra e divenuto una vera e propria icona anche grazie ai suoi film e ai suoi programmi Tv, è strettamente legato a Milano, città in cui nacque il 6 gennaio del 1938. Non c'è solo via Gluck, indirizzo della casa natia, tra i luoghi che riportano alla mente aneddoti e tappe importanti della pluridecennale carriera artistica e della vita di Celentano: eccone alcuni.

Il ragazzo della via Gluck, una canzone nata a 4 anni

Al civico 14 di via Gluck, strada non lontana dalla stazione Centrale e intitolata a un musicista ungherese, Adriano Celentano nasce il 6 gennaio del 1938. I genitori sono due emigrati pugliesi, originari di Foggia. Il piccolo Celentano arriva inaspettato, quando la madre ha ormai 45 anni: è l'ultimo di quattro figli (un'altra sorella, Adriana, era morta di leucemia a nove anni quattro anni prima della nascita del Molleggiato). Via Gluck è diventata celebre proprio grazie alla canzone di Celentano "Il ragazzo della via Gluck", presentata al Festival di Sanremo nel 1966. Come spesso accade il brano non fu apprezzato dalla critica, ma ebbe subito un grandissimo successo presso il pubblico. In occasione dei festeggiamenti per i 50 anni del brano (coincisi con un flash mob per chiedere la riqualificazione della via), Celentano ha rivelato che pensò alla canzone già quando aveva 4 anni, nel 1942.

Via Correnti e la passione per gli orologi e il tempo

In un negozio che si affaccia su via Cesare Correnti, vicino alle colonne di San Lorenzo, zona Porta Ticinese, Celentano iniziò a lavorare come orologiaio. Un mestiere che in qualche maniera l'ha segnato: "Il mio primo mestiere fu l’orologiaio e credo che in questo ci sia stato un po’ del mio destino – ha detto recentemente Celentano in un'intervista al quotidiano "La Repubblica" – Il mestiere di cantante poi mi obbliga ad avere con il tempo molta attenzione. A volte sono una persona precisa come dovrebbe essere un orologiaio ma contemporaneamente sono disordinato". Ancora adesso il Molleggiato conserva la passione per gli orologi: quello con il tempo è invece un feeling che va avanti da sempre.

L'Ancora e il Santa Tecla: gli esordi musicali

L'Ancora e il Santa Tecla sono i due locali storici milanesi in cui il giovane Celentano iniziò a esibirsi con la sua band, i Rock Boys. Ne facevano parte Ico Cerutti (alla seconda chitarra) e i tre fratelli Ratti: Giancarlo alla batteria, Marco al basso e Franco alla chitarra. L'esordio ufficiale avviene nel 1956 all'Ancora, anche se è al più famoso Santa Tecla che il giovane Celentano verrà notato, dando inizio così alla sua sfolgorante carriera.

Il Palaghiaccio in via Piranesi: l'origine del soprannome "Molleggiato"

Via Piranesi è il luogo in cui, all'interno del Palaghiaccio (recentemente riqualificato e riconvertito a location per eventi) il 18 maggio del 1957 si tenne il primo "Festival del Rock and Roll e Danze Jazz". Si tratta di un luogo simbolico perché è qui che Celentano iniziò ad essere conosciuto col soprannome di "Molleggiato". Un nomignolo che Adriano in un certo senso "rubò" a un ballerino che accompagnava spesso le sue esibizioni – Alberto Longoni, noto appunto come "Torquato il Molleggiato" – ma che quella sera rimase fuori dal Palaghiaccio, dopo che la polizia bloccò gli accessi a causa dell'eccessiva affluenza di pubblico. Celentano, dimenandosi sul palco nel suo consueto stile, si conquistò il soprannome che l'accompagnerà per il resto della carriera.

In via Zuretti nasce il "Clan Celentano"

Nel 1961 in via Zuretti nasce ufficialmente il "Clan Celentano", la casa discografica fondata dal Molleggiato, dalla moglie Claudia Mori e dai loro familiari. Una risposta al desiderio di maggiore autonomia da parte di Celentano e una "rivolta" contro le imposizioni dell'etichetta sotto cui Celentano si trovava all'epoca, la Jolly. Il "Clan Celentano" era inteso dal "Molleggiato" come una specie di laboratorio di talenti, più che di semplice etichetta: per anni sfornerà difatti cantanti che si imporranno sulla scena musicale, anche se non mancheranno i momenti problematici. All'inizio la sede legale della casa discografica viene stabilita proprio in via Zuretti: nel 1965 sarà successivamente spostata in corso Europa.

Celentano e il cinema, sempre nel segno di Milano

Naviglio Grande: è qui, all'altezza ella località di Gaggiano, che Adriano Celentano, nelle vesti di Asso, viene ucciso nell'omonima pellicola del 1981, diretta da Castellano e Pipolo. In generale, anche la carriera cinematografica del Molleggiato è legata a stretto giro al capoluogo lombardo. Il titolo della prima pellicola che nel 1964 segna l'esordio alla regia di Celentano è, non a caso, "Super rapina a Milano".

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