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La Milano del futuro? Poche macchine, alberi e un prato al posto dell’asfalto

Matteo Dondé, architetto urbanista milanese, in occasione di Milano Bike City si è immaginato la città del futuro come un luogo a misura d’uomo in cui circoleranno soltanto macchine a guida autonoma, dove gli spazi pubblici saranno invasi dal verde e le strade torneranno ad essere luogo di incontro. Una visione che può sembrare utopica, ma che in realtà è possibile e auspicabile.
A cura di Luca Giovannoni
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Come sarà Milano nel 2050? È la domanda che si è posto Matteo Dondé, architetto urbanista milanese che in occasione di Milano Bike City si è immaginato la città del futuro come un luogo a misura d'uomo in cui circoleranno soltanto macchine a guida autonoma, dove gli spazi pubblici saranno invasi dal verde e le strade torneranno a essere luogo di incontro. Una Milano a vision zero: senza più morti o feriti sulle strade a causa di incidenti stradali, con una mobilità cittadina dominata dai servizi di sharing, senza più automobili di proprietà.

In una città in cui ogni anno si registrano circa sessanta morti sulla strada, questa potrebbe sembrare una visione utopica. Ma per l'ideatore del progetto in realtà non lo è. "Quello che mi immagino non è un futuro fantascientifico – racconta Dondé a Fanpage.it – Le tendenze a livello mondiale sono già quelle, siamo noi che dobbiamo allinearci il più in fretta possibile".

Ridurre la circolazione automobilistica per allinearsi al livello europeo

In questi giorni i governanti di tutto il mondo, riuniti all‘assemblea delle Nazioni Unite a New York, si interrogano sul tema del clima e dell'ambiente. Un argomento di vitale importanza per il futuro del nostro pianeta, su cui è giusto che ognuno di noi si impegni come può per migliorare lo stato attuale di cose. Pensare a Milano come una città con meno auto e più verde non è un'eresia, basta dare un occhio ai numeri relativi al traffico e alla circolazione delle altre città europee per accorgersi che in Italia siamo ancora indietro. A Parigi si contano trenta auto ogni cento abitanti, a Berlino trentacinque ogni cento, a Milano sono quasi il doppio: cinquantacinque per ogni cento abitanti. La media italiana è ancora più eclatante: settanta auto ogni cento abitanti.

Niente più macchine: il piano di Monaco e il modello Pontevedra

Disincentivare l'utilizzo delle macchine è possibile e anzi auspicabile, soprattutto nelle grandi città. A Monaco di Baviera è stato studiato un piano per rendere l'automobile un mezzo di trasporto superfluo entro vent'anni, mentre a Pontevedra, cittadina di 84mila abitanti della Galizia, è dal 2001 che sono state eliminate le auto. Al momento del suo insediamento, il sindaco Miguel Lores avviò il piano per il blocco della circolazione automobilistica, dopo un primo periodo segnato da continue polemiche, oggi è al quarto mandato da primo cittadino. Non solo, a quanto risulta da dati recenti, Pontevedra è la città della Galizia che cresce di più in termini demografici.

Milano pensata per essere "Living street"

Nel visionario progetto di Matteo Dondé emerge una Milano pronta a un grande salto nel futuro. Non solo meno macchine e zone car-free, ma anche spazi di incontro per favorire la socialità tra concittadini. L'architetto si immagina spostamenti a bordo di auto a guida autonoma, con la possibilità di chiacchierare e osservare la città mentre ci si sposta, ma anche luoghi dedicati a schermi per proiezioni e palchi per per rappresentazioni. "Il 60 per cento degli spostamenti fatti in auto – racconta Dondé – non supera i tre chilometri. Questo dovrebbe interrogarci sulla reale utilità del mezzo. Io credo che pensare a una Milano diversa non sia un'utopia, ma anzi, sono convinto sia necessario per cercare di migliorare la vita di tutti noi".

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