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La Lombardia dichiara “guerra totale” ai cinghiali: caccia tutto l’anno, anche di notte coi visori

Il Consiglio regionale lombardo ha approvato una legge che consente la caccia al cinghiale per tutto l’anno anche con “l’uso di dispositivi per la visione notturna”. Il presidente Alessandro Fermi parla di “guerra totale” per fronteggiare “un’emergenza sempre maggiore”. Nessuna novità invece sulla commissione d’inchiesta che dovrebbe indagare sulla gestione del coronavirus in Lombardia. I lavori sono fermi da settimane perché non viene eletto il presidente.
A cura di Simone Gorla
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La Lombardia lancia la guerra totale… al cinghiale. Il Consiglio regionale lombardo ha approvato la prima legge di revisione normativa ordinamentale con la quale (all’articolo 8) si estende la caccia al cinghiale per l’intero anno solare stabilendo che “per l’esercizio della caccia di selezione al cinghiale è consentito anche l’uso di dispositivi per la visione notturna”. Tutto fermo invece per quanto riguarda i lavori della commissione d'inchiesta che dovrebbe di indagare sulla gestione dell'emergenza coronavirus.

Fermi: Ora è guerra totale

Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi in una nota ha sottolineato la necessità di provvedimenti urgenti, con la chiosa: "Ora è guerra totale. A mali estremi, estremi rimedi: servono misure drastiche per fronteggiare un’emergenza sempre maggiore che sta causando danni ingenti agli agricoltori e in alcuni casi costituisce anche una minaccia per l’incolumità e la sicurezza delle persone". L’invasione dei cinghiali, ha ricordato, riguarda l’area comasca dalla Valle d’Intelvi all’Olgiatese, dove sono stati abbattuti il 40% dei cinghiali uccisi in Lombardia nell’ultimo anno.

Pd: Sulla caccia perso ogni freno inibitore

“La Lombardia è la regione con il più alto numero di sanzioni che riguardano l’attività venatoria illecita, soprattutto il bracconaggio, e, nonostante questo, continuano da parte della maggioranza forzature che a colpi di emendamenti inseriscono modifiche sostanziali che aumentano la confusione e lo sconcerto perfino tra gli stessi cacciatori, aumentando i rischi di contenziosi che si stanno trascinando ormai da decenni", commentano il capogruppo del Pd Fabio Pizzul e Matteo Piloni, capodelegazione in commissione Agricoltura, motivando il voto contrario dei dem alla legge. "Strappi che allargano ulteriormente le maglie e di cui non avevamo assolutamente bisogno, ma che probabilmente accontentano quei cacciatori che non rispettano le regole".

Verni (M5S): Deregulation favorisce il bracconaggio

Per Simone Verni, consigliere regionale del M5S Lombardia, si tratta di "una deregulation della caccia" che "favorisce il bracconaggio e mette i lombardi a rischio  di sanzioni europee". Questa mattina si è tenuto un presidio in Piazza Duca D’Aosta a Milano contro le nuove regole. “La Lombardia è la prima regione italiana per reati di bracconaggio – commenta Verni -. È vergognoso obbligare le guardie venatorie ad indossare abiti ad alta visibilità rendendo così inefficace la loro attività di contrasto del bracconaggio. È assurdo consentire la caccia al cinghiale tutto l’anno e l’uso di visori notturni".

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