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Covid 19

La lettera di una donna al Coronavirus: “Ti presento la gente di Codogno, temprata e orgogliosa”

“Caro coronavirus, come mai proprio Codogno? Tu lo sai che la gente di quei posti è temprata dalla nascita?”. Un messaggio di benvenuto semiserio per strappare un sorriso anche nel pieno dell’emergenza ai concittadini in quarantena nella zona rossa. È la lettera di una donna, che ha voluto restare anonima, pubblicata sul sito del comune di Codogno, la cittadina al centro del focolaio italiano del virus. “Lasciami il piacere di presentarti Codogno ed i suoi abitanti. Per prima cosa sappi che tutti, ma proprio tutti, abbiamo una meravigliosa R di cui andiamo molto orgogliosi”.
A cura di Simone Gorla
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"Caro Coronavirus, come stai? Ho sentito che sei arrivato in Italia. Lasciami il piacere di presentarti Codogno ed i suoi abitanti. Per prima cosa sappi che tutti, ma proprio tutti, abbiamo una meravigliosa R di cui andiamo molto orgogliosi". Una lettera semiseria di benvenuto al virus per raccontare la forza e l'orgoglio della gente della Bassa, che in queste ore sta affrontando l'emergenza del contagio e deve convivere con l'isolamento e la quarantena.

Caro coronavirus, ti presento la gente di Codogno

La missiva, la cui autrice ha voluto rimanere anonima, è stata pubblicata sul sito del comune di Codogno con il commento: "Malgrado le difficoltà lasciateci pubblicare qualcosa di bello, perché Codogno è una bella città".  Ecco il testo della lettera, scritta da una donna che ha vissuto (e ha ancora i propri cari) nella città finita al centro delle cronache perché considerata il centro del focolaio italiano dell'epidemia, dopo che dal presunto ‘paziente uno' il virus ha contagiato concittadini, parenti, operatori e pazienti dell'ospedale.

Ho sentito che sei arrivato in Italia. Mi congratulo per la tua scelta, è noto in tutto il mondo che ci chiamano il Bel Paese. E come potrebbero fare altrimenti? Abbiamo montagne, mari, isole, laghi, città d'arte, dell'ottimo cibo e del vino sublime. Ma vorrei soffermarmi sulla tua scelta di arrivare in pianura padana, nella fattispecie a Codogno. La questione mi tange, sono nata e ho vissuto lì per molti anni, i miei cari ancora abitano lì. Quindi lasciami il piacere di presentarti Codogno ed i suoi abitanti. Per prima cosa sappi che tutti, ma proprio tutti, abbiamo una meravigliosa R di cui andiamo molto orgogliosi.

E non credere a chi ti dice che è la R alla francese o la R di Parma. È la R di Codogno e su questo non si discute! Scommetto che tu, che la R non la sai dire perché sei cinese, farai un po' ridere chiamandoti  Colonavilus e ti presenterai in maniera pomposa come Covid 19. Poi vorrei chiederti come mai proprio Codogno? Tu lo sai che la gente di quei posti è temprata dalla nascita? Guarda che noi abbiamo la nebbia, il ghiaccio, il Po che fabbrica zanzare, allevamenti a non finire e spesso quello che chiamiamo "profumo di campi" è l'odore del letame usato per concimare! C'è persino una poesia dedicata ai nostri mucchi di letame!

Abbiamo la fiera del bestiame a novembre e la frequentiamo fin dalla prima infanzia. Andiamo a vedere vacche e suini e ci mangiamo pane e porchetta e il frittellone caldo con un olio talmente esausto che ti lascia odore di fritto fino a Natale! E tutto ciò lo facciamo al freddo! Nello stesso periodo c'è anche la fiera dei divertimenti ed i bimbi vanno sulle giostre nonostante le temperature invernali. L'abbiamo sempre fatto! La maggior parte di noi potrebbe raccontarti numerosi sabato sera alle giostre o alle autopiste quando andava di moda la pancia nuda e noi la sfoggiavamo baldanzose senza pigliarci nemmeno un raffreddore.

Molti altri potrebbero raccontarti di serate intere in piedi fuori dal nottetempo, dallo stige, dal beso e tu te ne arrivi a febbraio con la temperatura mite a spaventare sta gente? Suvvia! Quasi tutti siamo andati a scuola in bicicletta sempre, tutto l'anno e l'equipaggiamento per le intemperie consisteva in una borsina di plastica da mettere sopra la sella per non bagnarsi le chiappe e un ombrellino pieghevole che potevi usare solo se sapevi andare in bici con una mano sola. Un'altra peculiarità di Codogno è che da sempre la gente si lamenta che a Codogno non si organizza niente e se si organizza non c'è risposta. Tu arrivi lì a scatenare l'epidemia? Sei un po' ridicolo! Ti comunico che, se decidi di prolungare il tuo soggiorno, a maggio si organizza sempre la ciclolonga delle Rose, ti abbiamo fregato ancora con la R. Dammi retta, procurati degli squisiti biscotti Codogno e della buona cotognata e torna da dove sei venuto perché sta gente lombarda è piuttosto cazzuta. Ciao Coronavirus, senti che bella la mia R

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