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“La dislessia non è un limite”: la storia di Davide, diventato infermiere sconfiggendo i pregiudizi

Quando la dislessia non è un limite ma diventa un incentivo. La testimonianza di Davide Limido, un ragazzo di 23 anni di Cerro Maggiore (Milano) che soffre del disturbo specifico dell’apprendimento, ci insegna che la determinazione può essere il motore utile a superare ogni tipo di ostacolo. Nonostante fossero in tanti a non credere in lui, Davide è riuscito a realizzare il suo sogno: laurearsi e diventare infermiere specializzato. A Fanpage.it ha raccontato la sua storia.
A cura di Luca Giovannoni
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Davide Limido durante i festeggiamenti per la sua laurea
Davide Limido durante i festeggiamenti per la sua laurea

Esistono pregiudizi difficili da abbattere, ma la storia di Davide Limido ci insegna che in alcuni casi l'unico modo per poter fare cambiare opinione a chi parte prevenuto, è quello di dimostrare con i fatti che si stava sbagliando. Davide è un ragazzo di 23 anni di Cerro Maggiore, in provincia di Milano, che soffre di dislessia fin dai primi anni di scuola elementare, ma nonostante questo è riuscito a laurearsi e a coronare il suo sogno: diventare infermiere specializzato. La dislessia è legata ai disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa) e spesso viene caratterizzata da problemi di lettura o di pronuncia delle parole. Davide ha scelto di contattare Fanpage.it dopo avere letto la testimonianza di Letizia, anche lei affetta da dislessia, che nella nostra rubrica "La posta dei lettori" aveva raccontato della sua esperienza scolastica. "Sapere che c'è chi ha dovuto affrontare le mie stesse difficoltà mi ha convinto a scrivervi – ha spiegato Davide – Anch'io vorrei far sapere a tutti che essere dislessici non è e non deve essere un limite, ma al massimo un incentivo, per dimostrare a chi non ha creduto in noi che non esistono ostacoli in grado di spegnere la determinazione di chi vuole realizzare i propri sogni".

Le prime difficoltà e pregiudizi negli anni del liceo

Davide ha riscontrato le prime difficoltà a farsi accettare come dislessico durante il periodo della scuola superiore. "Parlare di discriminazione è forse eccessivo – spiega a Fanpage.it – più che altro vivi il classico stereotipo: chi pensa che le verifiche siano facilitate senza motivo e altre cose di questo tipo. I penso però che sta noi dislessici far capire che non è così, parlando con i compagni e cercando di spiegargli cosa comporta la dislessia". Di certo non per tutti è semplice accettarsi e farsi accettare dai compagni, tanti gli episodi di bullismo da parte di chi non accetta che qualcuno possa avere delle difficoltà nel modo di esprimersi. L'ultimo eclatante caso è quello del leader leghista Matteo Salvini, che ha ridicolizzato pubblicamente un ragazzo dislessico che lo contestava dal palco delle Sardine a Bologna, salvo poi fare un passo indietro ammettendo la clamorosa gaffe e scusandosi con il diretto interessato.

"All'Università mi hanno suggerito di cambiare facoltà"

La dislessia non sempre viene capita e accade ancora meno di frequente che venga supportata. Nella segnalazione inviata a Fanpage.it Davide ha fatto riferimento a diversi episodi che nel corso degli anni avrebbero potuto scoraggiarlo dal suo obiettivo finale: quello di laurearsi e diventare infermiere, proprio come i suoi genitori. "Ho incontrato ostacoli del tipo ‘tu non puoi fare l’infermiere perché sei dislessico' – racconta Davide nella lettera – Mi dicevano: ‘Non sai fare i calcoli dei farmaci, come fai nelle situazioni di emergenza a fare le cose se hai questo problema?'". Affermazioni che possono condizionare negativamente una persona che sta cercando di costruire il proprio futuro. Ma Davide non ha voluto arrendersi: dopo il liceo si è iscritto alla facoltà di Scienze infermieristiche dell'Università degli studi di Milano, laureandosi lo scorso novembre con un totale di 98 su 110. Contattato telefonicamente da Fanpage.it Davide ha anche descritto un episodio che ha dell'incredibile. "Quando mi sono rivolto all'ufficio universitario che si occupava di seguire gli studenti dislessici mi è stato detto addirittura di cambiare piano di studi, io invece sono riuscito a portarli a termine pagandomi l'università e lavorando in una piscina di Cerro Maggiore".

I numeri sulla dislessia in Italia

Secondo i dati diffusi in un rapporto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Miur) nelle scuole italiane il numero degli studenti dislessici è costantemente in crescita. Se nel 2010 solo lo 0,7 per cento del totale degli studenti soffriva di disturbi specifici dell'apprendimento, nel 2017/2018 il numero è quadruplicato, toccando una percentuale del 3,2 sul totale degli iscritti. Si parla di 177mila dislessici e circa 79mila disgrafici. Un problema a cui il mondo dell'istruzione deve fare fronte, ma che spesso viene ignorato o declassato a fenomeno di scarsa importanza. Invece la battaglia per una scuola più più giusta e moderna passa anche da qui: e non è soltanto una questione di fondi, ma sopratutto deve essere una battaglia culturale. Davide con la sua determinazione ci insegna che il disturbo specifico dell'apprendimento non preclude il raggiungimento di nessun obiettivo. Oggi lavora in una casa di riposo per anziani ed è in attesa di scoprire i risultati di un concorso pubblico che gli permetterebbe di lavorare in ospedale. Volere è potere, basta crederci.

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