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La commovente storia di Ambrogio e Diana: i lupi salvati dal Naviglio e da un canale tornano liberi

Stanno bene e sono tornati in libertà Ambrogio e Diana, i due lupi ritrovati nel Naviglio Grande a Milano e a Lonato nel Bresciano e curati per settimane nel Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica Monte Adone, in provincia di Bologna, che ha voluto raccontare la loro storia a lieto fine.
A cura di Chiara Ammendola
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I lupi Ambrogio e Diana
I lupi Ambrogio e Diana

È una storia a lieto fine quella di Ambrogio e Diana, i due lupi ritrovato a distanza di poco l'uno dall'altra rispettivamente nel Naviglio Grande a Milano e in un canale di una centrale elettrica a Lonato, in provincia di Brescia. I due animali dopo settimane di cure mediche sono tornati finalmente in libertà. In questo senso è stato fondamentale, come spiegato dal Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica Monte Adone, in provincia di Bologna, la collaborazione di diversi enti e istituti che dal momento del loro ritrovamento si sono attivati affinché Ambrogio e Diana compissero il loro percorso di riabilitazione nel migliore dei modi. E così, nonostante all'inizio siano stati scambiati per cani, i due lupi sono stati poi affidati alle cure dei migliori medici e monitorati per settimane, dato che le loro condizioni di salute erano precarie.

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In un video viene poi spiegato l'intero processo di riabilitazione dei due animali: "Ambrogio aveva seri problemi cardiaci e renali, mentre Diana, oltre ad un'infezione delle vie urinarie, presentava i segni inequivocabili di un colpo di arma da fuoco che le aveva provocato una frattura del gomito – si legge – Diana, inoltre, al momento dell’incidente ha contratto il tetano, una malattia mai segnalata nel lupo e che ci ha atto temere per la sua vita". Per fortuna però tutto si è risolto nel migliore dei modi e i due lupi sono stati liberati non lontano da dove sono stati recuperati come è giusto fare in questi casi per evitare ulteriori traumi causati dal cambiamento di ambiente: entrambi sono stati dotati di un radiocollare GPS-GSM, in questo modo potranno essere seguiti i loro movimenti grazie alla collaborazione con il Wolf Apennine Center.

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