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La Cassazione: tutti assolti per il saluto romano alla commemorazione di Ramelli

La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso contro il proscioglimento di sette militanti di estrema destra accusati di aver fatto il saluto romano durante le celebrazioni in memoria di Sergio Ramelli, avvenute nel 2014 a Milano. Altri 16 militanti sono però stati condannati per lo stesso gesto, compiuto nel 2013.
A cura di F.L.
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Il ricorso della procura di Milano è inammissibile. E così la Cassazione ha definitivamente sancito il proscioglimento di sette militanti di estrema destra che erano già stati scagionati lo scorso giugno dall'accusa di apologia del fascismo (introdotto dalla legge Scelba del 1952), reato commesso secondo la procura per via del saluto romano fatto durante le celebrazioni per la commemorazione di Sergio Ramelli a Milano nell'aprile 2014.

Il saluto romano è stato solo un omaggio, non propaganda

In realtà, il saluto romano effettivamente ci fu: nel cosiddetto rito del "presente", di origine militare, con cui gli esponenti di estrema destra che ogni anno si ritrovano a festeggiare l'anniversario della morte di Ramelli (giovane studente assassinato da altri ragazzi di Avanguardia operaia negli anni '70) intendono onorare la memoria del ragazzo ucciso (assieme a quella di altre due figure della destra estrema, Enrico Pedenovi e Carlo Borsani). Come dichiarato dai legali degli imputati, e a quanto pare accertato anche dai giudici che hanno prima assolto e poi confermato l'assoluzione dei sette imputati, il saluto romano era solo un "omaggio" alla memoria dei caduti e non "una manifestazione propagandistica".

Per il saluto romano del 2013 sedici condanne

Si tratta di una vicenda complicata, perché per lo stesso episodio, avvenuto però nel corso delle celebrazioni del 2013, altri 16 militanti di estrema destra (tra cui anche alcuni dei prosciolti) sono stati invece condannati a un mese di reclusione e 250 euro di multa. Una differenza di valutazione decisamente spiazzante, che porterà sicuramente a nuovi ricorsi: sia dei 16 condannati per apologia del fascismo, sia del pubblico ministero Piero Basilone, che aveva chiesto la condanna dei 10 imputati per il saluto romano del 2014. Tre di questi sono stati assolti durante il rito abbreviato (e dunque arrivati a una sentenza e non prosciolti come gli altri sette): contro l'assoluzione il pm potrà fare ricorso in Appello.

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