L’autore della scultura hard (autorizzata dal Comune): “Non cerco scandali”

Ha un nome e un volto l'autore del discusso monumento apparso improvvisamente, lo scorso weekend, nei giardini di corso Indipendenza a Milano. Una scultura con forme che per molti sono indiscutibilmente falliche, e intorno alla quale si è originato un vero e proprio giallo. Chiarito direttamente dall'autore dell'opera d'arte, il 34enne americano Gavin Kenyon. Intervistato da Repubblica, l'autore ha spiegato di non essere assolutamente in cerca di scandali. Obiettivo della sua opera, dal nome "Four sentinels" è "alterare la percezione dello spazio, creando un nuovo punto d'interesse". Kenyon ha lavorato per mesi alle quattro colonne in cemento che si sollevano dal piedistallo. "Falli, dita, figure stilizzate, salsicce, non importa. Possono essere tutte queste cose insieme. Emergono dalla pressione del cemento umido in sacchi di stoffa, di vinile, di pelliccia sintetica cuciti assieme". Un'arte che si rifà a scultrici del passato come Lynda Benglis e Louise Bourgeois. Il 34enne ha scelto i giardini di corso Indipendenza perché "un po' malandati e tristi, ma nonostante il degrado erano anche molto amati".
La scultura hard in corso Indipendenza
La scultura di Kenyon è apparsa improvvisamente lo scorso weekend nei giardini di corso Indipendenza, una zona semicentrale della città attraversata da qualche contraddizione: da un lato, zona residenziale con case costose e frizzante vita notturna (nei pressi di piazza Risorgimento), dall'altro sede della mensa dei poveri dell'Opera San Francesco, e quindi meta di molti senzatetto. A segnalare la comparsa dell'opera sono stati due politici locali di Forza Italia, il consigliere comunale Fabrizio De Pasquale e la consigliera di zona 2 Silvia Sardone, che ha immortalato le forme discusse della scultura inviandole ai mezzi di informazione per chiarimenti. Anche il Comune è stato interpellato: dopo qualche giorno si è scoperto che l'opera era stata regolarmente autorizzata, e resterà nei giardini per due mesi, fino a gennaio. Secondo Palazzo Marino la scultura è ispirata ai monumenti della città, reinterpretati in chiave contemporanea. Non tutti i residenti della zona sono però d'accordo. Meglio, secondo lo scultore Kenyon: le polemiche, dice, "m'interessano molto. Sarei felice se contribuissero a far parlare del luogo e dei suoi problemi, magari catalizzando cambiamenti utili e reali".