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Inzago, auto di lusso vendute a metà prezzo, il concessionario sparisce con 200mila euro

Sono in corso le indagini dei carabinieri su un concessionario di Inzago, che nel giro di un paio di settimane ha avviato l’attività, ha venduto una decina di automobili di lusso e poi è sparito nel nulla senza consegnare le vetture. L’uomo sarebbe stato già identificato e ascoltato. I clienti avevano versato caparra e saldato senza sospetti, avevano anche effettuato la prova su strada.
A cura di Nico Falco
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immagine di repertorio
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L'autosalone era stato aperto una decina di giorni prima, con prezzi più che competitivi: per accaparrarsi auto di lusso, a volte anche in edizione limitata, bastava spendere anche il 40% in meno dei prezzi di mercato. Al momento della consegna, però, i clienti si sono trovati davanti alle saracinesche abbassate: del venditore non c'era più traccia, sparito con gli incassi. È successo a Inzago, comune da poco meno di 11mila abitanti della provincia di Milano; sono in corso indagini dei carabinieri.

Nella vetrina della nuova concessionaria c'erano fiammanti Alfa Romeo, Fiat, Audi e Porsche. Il passaparola, di persona e sui siti online dedicati alla vendita di automobili, aveva dato i suoi frutti: in pochi giorni diverse persone avevano contattato il concessionario versando la caparra e, dopo la prova su strada, pagando il saldo. Ma quelle automobili non sono mai arrivate: il giorno in cui avrebbero dovuto ritirare l'automobile i clienti hanno trovato un cartello scritto a mano che indicava la chiusura temporanea per non meglio specificati problemi tecnici. Nessuna risposta nemmeno chiamando al numero di telefono, e zero comunicazioni tramite mail o altri sistemi con cui il venditore fino a poche ore prima aveva aggiornato su vendite e tempi di consegna. E così sono partite le denunce.

Secondo i carabinieri, che avrebbero già identificato il concessionario e gli avrebbero bloccato i conti correnti, il giro di affari sarebbe di circa 200mila euro, tutti per automobili vendute e mai consegnate. L'uomo, che aveva aperto l'autosalone regolarmente e con tutti i permessi, è un incensurato con nessuna pendenza penale. Non aveva destato sospetti nemmeno lo stesso autosalone, se non per i prezzi che arrivavano quasi alla metà di quelli normali per quel tipo di automobili: le vetture, in via Di Vittorio, alle spalle della via Padana superiore, c'erano davvero, e i clienti avevano anche potuto provarle su strada prima di versare il denaro.

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