Inter-Napoli, il tifoso morto Belardinelli leader del gruppo ultras neonazi Blood&Honour: chi sono
Daniele Belardinelli, il 35enne che è morto travolto da un'auto durante gli scontri avvenuti prima di Inter-Napoli, era nome molto conosciuto là dove si incrociano tifo organizzato ed estrema destra. ‘Dede', questo il suo soprannome, era uno dei leader del gruppo Blood & Honour della curva del Varese nato nel 1998 e tutt'ora in attività, nonostante i capi storici siano stati colpiti più volti da Daspo o coinvolti in inchieste giudiziarie connesse allo spaccio di droga e a fatti violenti.
Belardinelli colpito da Daspo due volte
Belardinelli era stato colpito da Daspo due volte. La prima nel 2007 quando gli ultras del Varese chiedevano la sospensione della partita dopo la diffusione della morte del tifoso laziale Gabriele Sandri, raggiunto da un colpo di pistola esploso da un'agente di polizia in un autogrill. In quell'occasione Dede scese a bordo campo per parlare con la dirigenza tecnica e, dopo diversi momenti di tensione, colpì al volto il direttore sportivo della squadra. Cinque anni di Daspo con obbligo di firma. Arriva poi il 2012 quando, con altri membri di Blood & Honour, viene identificato tra i partecipanti ai violenti scontri prima dell'amichevole estiva dell'Inter a Como.
Ideologia, simboli, gemellaggi degli ultras neonazisti di Varese
Blood & Honour è il nome di un network neonazista nato negli Stati Uniti e diffusosi anche in Europa nel corso degli anni '90 nel circuito naziskin. La sigla è stata messa fuori legge in diversi paesi tra cui Germania, Spagna e Russia. Sullo striscione esposto dagli ultras di Varese campeggia la runa di Oþalan, già scelta da alcune divisioni delle Waffen – SS e dal movimento eversivo neofascista di Stefano Delle Chiaie Avanguardia Nazionale, al centro delle trame stragiste della strategia della tensione. Nel curriculum i membri del gruppo possono "vantare" contestazioni a giocatori di colore, aggressioni in città a organizzazioni sindacali e della sinistra, la devastazione del campo e dello stadio Franco Ossola nel 2015, intimidazione ai danni di giornalisti e testate locali responsabili di parlare male delle loro gesta o di accendere i riflettori sulla matrice ideologica sbandierata dal gruppo.
I Blood&Honour di Varese sono vicinissimi ai Vikings dell'Inter
Non è un caso che ieri Berardinelli si trovasse tra gli ultras neroazzurri coinvolti negli incidenti del prepartita. Tra le due tifoserie c'è un rapporto strettissimo: in particolare gli ultras di Blood & Honour sono vicinissimi ai Vikings, anche loro di simpatie di estrema destra. Egemoni nella propria curva, hanno buoni rapporti con diversi gruppi minori. Tra questi anche con gli ultras del gruppo "Sette Laghi", la sigla di tifosi del Varese riconducibile alla Comunità Militante dei Dodici Raggi, gruppo estremista e neonazista, al centro di una recente inchiesta. Il gruppo di recente ha ripiegato il proprio striscione ma, come si legge nel sito della Comunità Militante "abbiamo si ripiegato pezze e bandiere nell'armadio, ma molti di noi sono ancora su quei gradoni grigi, vuoti e freddi solo il lunedì (Civico 88!), con lo stesso spirito dell'autunno 1997 a fianco dei nostri fratelli Blood Honour Varese".