Inter-Barcellona, i 62 ultras spagnoli fermati a Milano avevano bastoni, petardi e mazze chiodate
Si erano organizzati per colpire e fare male, con l'idea di scatenare una guerriglia con la parte più calda degli ultras dell'Inter, ma sono stati fortunatamente fermati prima. I 62 tifosi del Barcellona portati ieri in questura a Milano prima del match di Champions League che visto i nerazzurri salutare anzitempo la competizione. Gli ultras spagnoli, sprovvisti di biglietto, si aggiravano per le vie della città con un arsenale di mazze di legno, alcune delle quali chiodate, e altre armi. Il gruppo è stato bloccato vicino al bar Tenconi di via Tesio, proprio di fronte al Meazza, dagli agenti di polizia col supporto della Digos. I membri della banda erano già noti alle forze dell'ordine spagnole.
L'arsenale recuperato dalla polizia
Gli agenti sono riusciti a entrare in possesso di diciotto mazze di legno e quattro chiodate, diciotto bengala, tre artifici pirotecnici, cinque paia di guanti con noccoliera (un rafforzamento interno sulle nocche che se colpisce ad alta velocità, ferisce), un mefisto e un paradenti. La tensione tra i tifosi delle due squadre è un fenomeno relativamente nuovo, anche se già nel 2018 ci furono scontri a Barcellona tra tifosi interisti e valenciani, gemellati, e blaugrana, probabilmente per motivi politici. È noto che la Curva Nord nerazzurra è vicina a un'ideologia di estrema destra mentre quella catalana è indipendentista: potrebbe essere questo il movente che ha spinto gli spagnoli a presentarsi armati a Milano.