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Integrazione, il modello Milano: ecco i tutori volontari per minori stranieri in Italia senza genitori

A Milano 150 cittadini, dopo aver frequentato un corso di formazione finanziato grazie a un bando pubblicato a livello regionale, sono diventati tutori volontari di minori stranieri arrivati in Italia senza genitori. Le telecamere di Fanpage.it sono entrate in una struttura comunale dove sono ospitati alcuni di questi ragazzi, per conoscere due di loro e le loro tutrici.
A cura di Francesco Loiacono
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Modi e Mohamed con le sue due tutrici volontarie (Fanpage.it)
Modi e Mohamed con le sue due tutrici volontarie (Fanpage.it)

Quando si parla di immigrazione si parla tanto di accoglienza e di sbarchi e poco di integrazione. Che potrebbe essere invece l'elemento su cui puntare per non far sì che i discorsi su chi arriva nel nostro Paese da luoghi della terra in cui si combattono guerre o le condizioni sociali ed economiche sono più svantaggiate restino imperniati su temi quali presunte invasioni o tassi di criminalità che salgono o scendono a seconda di chi ne parla. A Milano, lontano dai riflettori, c'è chi lavora concretamente per garantire un futuro ai minori stranieri arrivati in Italia senza i loro genitori. Ragazzi che, dopo aver superato prove e pericoli di gran lunga più grandi di loro, si ritrovano nel nostro Paese senza una guida, senza nessuno, rischiando di rientrare in giri pericolosi pur di poter sopravvivere in un Paese a loro sconosciuto.

Nel capoluogo lombardo 150 persone, su base volontaria, hanno frequentato un corso di formazione, finanziato grazie a un bando pubblicato a livello regionale, per diventare tutori volontari di minori stranieri arrivati in Italia senza genitori. Al momento a dieci di loro sono stati assegnati dieci dei circa 600 ragazzi minorenni ospitati nelle strutture del Comune. Simone Giancristofaro per Fanpage.it è entrato in una di queste strutture conoscendo Mohamed e Modi, due ragazzi minorenni della Somalia e del Mali, e le loro rispettive tutrici, Livia e Antonella: "Modi è un ragazzo che è arrivato in Italia dopo un po' di peripezie – ha raccontato alle telecamere di Fanpage.it Antonella – È ancora in fase di apprendimento dell'italiano e di orientamento in un mondo che per lui è molto lontano". Sulla sua attività da tutrice ha spiegato: "Da un lato significa svolgere tutte quelle pratiche di tipo amministrativo che possono essere utili, ma significa anche un po' accompagnarli in un mondo che non è il loro, che non conoscono". Antonella spiega: "Modi si sta ambientando, è un ragazzo che si impegna e che si vuole conquistare la sua vita qua". Il ragazzo attualmente frequenta un tirocinio in un ristorante in zona Duomo e in futuro cercherà di ottenere una borsa lavoro per coltivare il suo sogno di diventare cuoco.

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