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India, vicesindaco di Comerio finisce in prigione perché sospettato di terrorismo

Il vicesindaco di Comerio (Varese), Gianluca Fidanza, è stato fermato all’aeroporto di Nuova Delhi, in India, per aver portato in una regione del Paese un telefono satellitare vietato. L’uomo è stato interrogato per ore ed è finito anche in prigione. Fondamentale l’aiuto dell’ambasciata italiana, che si è occupata del caso. Dopo aver pagato una cauzione, Fidanza è tornato a casa.
A cura di Francesco Loiacono
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Vacanza da incubo per Gianluca Fidanza, vicesindaco di Comerio, Comune in provincia di Varese. Come raccontato dal quotidiano "La Prealpina", il 49enne ha rischiato di rimanere bloccato in India, dove stava trascorrendo le ferie, a causa di un telefono satellitare. Il 49enne era partito per un viaggio in moto nella regione indiana del Ladhak, dove è molto alto il rischio di terrorismo islamico. Per mantenersi in contatto con la famiglia aveva acquistato un telefono satellitare di seconda mano, senza evidentemente sapere che l'apparecchio fosse considerato fuori legge nella regione in questione per via di alcune leggi sulle telecomunicazioni, dovute proprio al rischio terrorismo.

Il vicesindaco è stato fermato in aeroporto a Nuova Delhi

Poco prima di tornare a casa, al controllo doganale nell'aeroporto di Nuova Delhi, la polizia indiana ha individuato il telefono satellitare – che peraltro il 49enne non aveva mai utilizzato – e ha fermato Fidanza con l'accusa di aver violato le leggi sulla comunicazione. Per il 49enne sono iniziate ore da incubo: è stato sottoposto a un lungo interrogatorio in aeroporto, al quale hanno partecipato anche agenti dei servizi segreti indiani, ed è stato successivamente portato in prigione. Per sua fortuna il console e l'ambasciatore italiani in India si sono subito occupati del suo caso, garantendogli una sistemazione in una guest-house in attesa del processo.

Il giudice ha messo il 49enne di fronte a una scelta

Il giudice al termine dell'udienza ha messo il 49enne davanti una scelta: o scontare da tre a sei mesi di prigione e salvare il telefono satellitare, oppure tornare a casa subito dopo il pagamento di una cauzione di 31 euro, la confisca dell'apparecchio vietato e una lettera di scuse alla Repubblica indiana. Inutile dire che Fidanza ha scelto la seconda strada e ha potuto così riabbracciare la propria famiglia.

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