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Indagato il sindaco di Mantova Mattia Palazzi: “Ha chiesto favori sessuali in cambio di fondi”

Mattia Palazzi, sindaco del Pd di Mantova, è indagato per concussione dalla locale procura della Repubblica. L’accusa è di aver chiesto favori sessuali a una rappresentante di un’associazione culturale cittadina in cambio di contributi comunali.
A cura di Francesco Loiacono
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Mattia Palazzi, sindaco di Mantova, è indagato per concussione dalla locale procura della Repubblica. L'accusa è di aver chiesto favori sessuali a una rappresentante di un'associazione culturale cittadina in cambio di contributi comunali. Palazzi, eletto sindaco nel giugno 2015 con il sostegno del Partito democratico, ha confermato l'inchiesta a suo carico e si è detto pronto ad essere ascoltato dai magistrati per dimostrare la sua innocenza: "Non ho mai chiesto favori a nessuno abusando del mio ruolo di sindaco, conosco quella signora ma non vi è mai stato nulla di privato con lei. Alla fine il Comune concesse solo il patrocinio ad una iniziativa dell'associazione", ha affermato il sindaco alla "Gazzetta di Mantova", che ha dato notizia dell'inchiesta a carico del primo cittadino.

I carabinieri hanno sequestrato pc, cellulare e tablet del sindaco

Mercoledì mattina i carabinieri del nucleo investigativo di Mantova si sono presentati all'abitazione del sindaco per sequestrare cellulare, pc e tablet. Anche il cellulare della donna coinvolta nella vicenda, vicepresidente di un'associazione culturale cittadina, è stato sequestrato dai militari dell'Arma. In serata poi i carabinieri hanno sequestrato anche la pratica amministrativa relativa al patrocinio concesso lo scorso inverno a un'iniziativa dell'associazione. Un patrocinio che sarebbe stato di tipo non oneroso (senza esborso di soldi), come ha precisato Palazzi.

Non è ancora chiaro chi abbia presentato l'esposto

Alcuni elementi della vicenda non sono ancora chiari. Ad esempio non si capisce chi abbia presentato l'esposto alla magistratura. La vicepresidente e la presidente dell'associazione al centro della vicenda sarebbero state ascoltate dal sostituto procuratore Donatella Pianezzi, che conduce l'inchiesta, ma solo come persone informate dei fatti: non sarebbero state loro, insomma, a denunciare il sindaco. Gli avvocati del primo cittadino, che sarebbe scoppiato in lacrime alla notizia dell'inchiesta nei suoi confronti, hanno chiesto alla procura di ascoltare il prima possibile il proprio assistito per chiarire la vicenda.

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