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Indagati 30 dipendenti dell’Ikea: rubavano i mobili o li vendevano ai parenti a prezzi più bassi

Circa trenta dipendenti dell’Ikea di Corsico, vicino Milano, sono stati sospesi dall’azienda e sono indagati dalla procura per truffa, ricettazione e furto. Avrebbero rubato alcuni mobili o li avrebbero venduti a prezzi più bassi a parenti e amici, falsificando il prezzo tramite la sostituzione delle etichette. Ancora da quantificare l’entità della truffa, anche se si tratterebbe di una somma considerevole.
A cura di Francesco Loiacono
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Una trentina di dipendenti dell'Ikea di Corsico, nell'hinterland di Milano, sono stati sospesi per via di un'indagine che li vede coinvolti. I dipendenti "infedeli" avrebbero truffato la multinazionale svedese, falsificando i prezzi di alcuni mobili per "acquistarli" direttamente a prezzi fortemente ribassati o farli comprare ad amici e parenti. La vicenda, riportata da Cesare Giuzzi sul "Corriere della sera", procede su un duplice binario. Da un lato Ikea ha sospeso e allontanato i dipendenti infedeli dando loro cinque giorni di tempo per chiarire la propria posizione. Dall'altro sulla vicenda indaga la procura di Milano: truffa, ricettazione e furto sono le accuse contestate a vario titolo agli indagati, anche se le responsabilità dei singoli dovranno essere valutate caso per caso.

Come funzionava la truffa

Come funzionava la truffa messa in atto dai dipendenti? In pratica gli addetti sostituivano le etichette dei mobili alterandone il prezzo e facendoli passare alle casse come oggetti di minor valore. Il meccanismo era reso possibile grazie alla complicità di più dipendenti infedeli, alcuni dei quali presidiavano proprio le casse automatiche dove si trovano i lettori dei codici a barre: solo in questa maniera infatti mobili costosi potevano passare figurando come oggetti di poco valore, addirittura come bottiglie di acqua minerale o portapenne, senza che la cosa destasse sospetti. In realtà, però, sul comportamento degli addetti era stata avviata da tempo un'indagine interna, come comunicato anche dalla stessa Ikea in una breve nota: "Un’indagine interna ha svelato il grave comportamento di alcuni co-worker dello store di Corsico volto a danneggiare le risorse aziendali. Ikea sta prendendo i provvedimenti necessari per proteggere i propri co-worker e il proprio brand". A incastrare i dipendenti ci sarebbero, tra le altre prove, anche le immagini delle telecamere interne. Mentre la magistratura attende di chiudere le indagini sugli indagati (l'avviso di chiusura indagini sarebbe imminente), si sta cercando anche di quantificare l'entità della truffa messa in atto dai dipendenti infedeli: si tratterebbe di una cifra considerevole.

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