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Incinta al nono mese di gravidanza perde il bambino per un incidente: risarcita con 100mila euro

Il tribunale civile di Milano per la prima volta ha riconosciuto un danno morale (oltre che fisico) a una donna che ha perso il feto in un incidente stradale. Alla vittima dell’episodio sono stati riconosciuti 100mila euro per il “potenziale rapporto perso” con il figlio mai nato.
A cura di Francesco Loiacono
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Potrebbe fare giurisprudenza la sentenza del tribunale civile di Milano, che per la prima volta ha riconosciuto un danno morale (oltre che fisico) a una donna che ha perso il feto in un incidente stradale. La vicenda vede protagonista una donna romena, che in un sinistro causato da un colpo di sonno del conducente (lei era seduta sul sedile posteriore) perse il suo bimbo mentre era al nono mese di gravidanza. Dopo aver individuato il foro competente (anche il conducente era romeno, l'auto era immatricolata in Spagna e l'assicurazione stipulata in Olanda) è arrivata la sentenza, pronunciata dalla giudice Adriana Cassano Cicuto. La donna è stata risarcita per l'invalidità permanente riportata nell'incidente, pari al 55 per cento delle funzionalità motorie. Ma oltre i danni fisici – e sta qui l'eccezionalità del pronunciamento – per la prima volta è stato risarcito anche il "potenziale rapporto perso" con il figlio mai nato della donna.

A riportare la notizia è Luigi Ferrarella sul "Corriere della sera": il giornalista spiega come, mentre nel caso del risarcimento fisico il tribunale abbia liquidato pienamente la vittima dell'incidente con 730mila euro (nonostante la donna non avesse la cintura di sicurezza allacciata, circostanza giudicata non rilevante), per la morte del feto sia stata decisa la somma di 100mila euro. Inferiore all’importo minimo del risarcimento previsto per la perdita di un figlio, pari a 163mila euro. Ma comunque una decisione destinata a diventare un caso al quale appellarsi anche in futuro, qualora dovessero presentarsi episodi simili. Finora, infatti, solo in un caso del giugno 2015 la Cassazione aveva contemplato esplicitamente la possibilità di risarcire un danno prodotto dalla perdita di una relazione affettiva solo potenziale.

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