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Incendio a Milano, sei auto distrutte dalle fiamme nella notte in zona Maciachini

Serie di incendi nella notte a Milano, in zona Maciachini. Ad andare a fuoco per cause ancora da accertare sei auto parcheggiate in via Bernardino De Conti e via Pavoni, a poche centinaia di metri di distanza. In via De Conti pochi giorni fa erano andate a fuoco altre quattro vetture. Sull’episodio indaga la questura: il sospetto è che possa trattarsi dell’opera di un piromane seriale.
A cura di Redazione Milano
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Il rogo in via De Conti del 18 luglio (Foto Max Bastoni)
Il rogo in via De Conti del 18 luglio (Foto Max Bastoni)

Ancora una volta le fiamme hanno rischiarato la notte dei residenti in zona Maciachini, a Milano. Dopo il rogo dello scorso 18 luglio, quando quattro auto sono andate a fuoco in via Bernardino De Conti, la stessa strada è stata teatro di un nuovo incendio. In questo caso ad andare a fuoco sono state due auto. L'allarme dei residenti, stando a quanto riporta la testata "Milanotoday" è partito attorno all'1.30. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che in pochi minuti hanno domato l'incendio. Nemmeno il tempo di spegnere le fiamme, però, che i pompieri si sono dovuti spostare in una strada vicina, via Pavoni, per spegnere un altro rogo che in questo caso ha interessato quattro auto. La particolarità di questo secondo incendio è che le vetture avvolte dalle fiamme non erano vicine: una circostanza che avvalora il sospetto che ad agire possa essere stato un piromane.

Auto in fiamme: l'ipotesi di un piromane seriale

Sull'episodio indagano adesso gli agenti della questura di Milano che dovranno cercare elementi che avvalorino l'ipotesi di un piromane, coadiuvati anche dai rilievi dei vigili del fuoco. Potrebbe trattarsi della stessa persona che ha agito anche lo scorso 18 luglio: in quella circostanza il consigliere comunale della Lega Max Bastoni aveva chiesto alla polizia locale un aumento delle pattuglie nelle ore notturne, spiegando che già lo scorso anno decine di auto erano state date alle fiamme da persone che evidentemente non si preoccupano neanche delle telecamere di videosorveglianza e per le quali dunque l'effetto deterrente non è sufficiente.

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