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In Lombardia il primo allevamento italiano di manzo di Kobe: la carne pregiata costerà 30 euro al chilo

La carne più buona del mondo, il manzo di Kobe di razza Wagyu, potrebbe arrivare sulle tavole italiane a un prezzo più basso rispetto al mercato nipponico, dove viene venduta dai 100 ai 1000 euro al chilo. In Lombardia è stato infatti avviato il primo allevamento italiano di questa particolare razza di vitelli.
A cura di F.L.
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Definita da molti la carne più buona del mondo, il manzo di Kobe, città giapponese, potrebbe arrivare presto sulle tavole lombarde a prezzi notevolmente inferiori rispetto a quelli nipponici. Tutto merito del primo allevamento italiano di manzi di razza Wagyu, stirpe pregiata che solitamente viene rivenduta a ristoranti e macellerie a prezzi che vanno dai 100 ai mille euro al chilo. Queste, almeno, le quotazioni sul mercato nipponico: a Tokyo nel ristorante di carne più famoso della città, il Beefsteak Sakamura, per una portata da 120 grammi della rinomata pietanza si possono spendere 130 euro.

Come riporta il sito Dissapore, dal 2007 alcuni allevatori e ricercatori (la Fondazione Ferrazzi e Cova, l’Istituto Agrario di Villa Cortese e il ricercatore dell'Università di Milano Ernesto Beretta) hanno avviato un progetto per allevare i manzi Wagyu anche in Lombardia. Cosa rende così speciale questa carne? Innanzitutto la tipologia di grassi presenti, quasi tutti insaturi, il che la rende quasi priva di colesterolo. Inoltre, la carne di manzo Kobe è particolarmente tenera per via della presenza di grasso all'interno dei muscoli pari al 10 per cento del totale.

La scelta della Lombardia come prima regione italiana dove avviare un allevamento di razza Wagyu è dettata da esigenze di mercato: è a Milano infatti che si concentra l'80 per cento della richiesta di questa tipologia di carne. Dal 2007 ad oggi sono stati fatti importanti passi in avanti, con la nascita e la crescita dei primi 14 vitelli di pura razza. Adesso si punta alla commercializzazione: responsabile dell'immissione sul mercato italiano sarà l’azienda Ripamonti Carni, con un numero stimato di 200 capi all'anno da riservare alla produzione di carne e salumi. Il prezzo? Non sarà come in Giappone. Vendendo l'animale intero (e non al chilo) a un'associazione di ristoratori lombardi si potrà rimanere intorno ai 30 euro al chilo. Bisognerà poi vedere quale sarà il prezzo finale per il consumatore.

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