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Covid 19

In Lombardia 81.225 casi di Coronavirus: calo delle terapie intensive, ma i morti sono 14.924

Ad oggi, sabato 9 maggio, in Lombardia ci sono 81.225 casi confermati di contagio da Coronavirus. Continua il calo dei pazienti ricoverati in ospedale, arrivati a 5.535 e di coloro che sono ricoverati nei reparti di terapia intensiva, dove si contano 330 pazienti. Nelle ultime 24 ore si sono però registrati 85 decessi: il totale delle persone morte dall’inizio della pandemia è di 14.924.
A cura di Filippo M. Capra
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Diramato il bollettino relativo all'emergenza Coronavirus in Lombardia. Ad oggi, sabato 9 maggio, ci sono 81.225 casi confermati di contagio, in aumento di 502 unità rispetto a ieri, quando erano 80.723. Continuano a diminuire i pazienti ricoverati in ospedale, arrivati a 5.535 unità, contro i 5.702 di ieri (meno 167). Cala anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, dove si contano 330 letti occupati (ieri erano 400, con un decremento di 70). Nelle ultime 24 ore sono però morte altre 85 persone, il che porta a 14.924 il conto dei decessi totali da inizio epidemia. Il totale dei tamponi effettuati in Lombardia è arrivato a 477.765, con un incremento di 11.478 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore.

I contagi nelle province della Lombardia

La provincia più colpita della Lombardia resta sempre quella di Milano, con 21.272 casi (+178), di cui 8.965 (+98) a Milano città. In provincia di Brescia i contagi sono 13.506 (+46), a Bergamo 11.717 (+46). A Cremona i casi sono arrivati 6.242 (+23), nella provincia di Monza Brianza 5.046 (+31). A Como 3.480 casi (+10), 2.482 (+34) nella provincia di Lecco e 3.264 (+42) nel Lodigiano. In provincia di Mantova 13 nuovi casi, per un totale di 3.250, in provincia di Pavia i casi totali sono 4.742 (+38). Quattro i nuovi casi a Sondrio, dove il totale è 1.280. In provincia di Varese, infine, il totale dei casi è arrivato a 3.164, in aumento di 16.

Gori fa mea culpa: Mi sono accorto tardi della gravità della situazione

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha fatto mea culpa per non essersi accorto in tempo della gravità dell'emergenza sanitaria che la sua città e la relativa provincia hanno vissuto. "Me ne sono reso conto il primo di marzo. Me lo ricordo bene perché quel giorno ricevetti una telefonata dall'ospedale Papa Giovanni dove mi si diceva: "Qua stanno arrivando tantissimi malati e gravi". Questa situazione io non me l'aspettavo", ha detto a Fiorenzo Tagliabue, Ceo dell'agenzia Newgate, nel corso del panel "Il difficile dialogo con i cittadini durante una pandemia" organizzato da Parole O_stili. Il primo cittadino della città orobica ha parlato di una "sottovalutazione" del problema che "è arrivata fino a un passo dalla data in cui l'epidemia si è manifestata, almeno qui, in tutta la sua violenza".

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