In Lombardia 47.520 contagiati e 8.311 morti da Coronavirus: “Ora distribuiremo nostre mascherine”
Diramato il bollettino quotidiano sulla situazione Coronavirus in Lombardia. Sono 47.520 i casi di contagio aggiornati a oggi, venerdì 3 aprile. L'aumento rispetto a ieri, quando erano 46.065, è stato di 1.455 unità. Le persone ricoverate in ospedale sono 11.802 contro le 11.762 di ieri (+40), di cui 1.381 in terapia intensiva (ieri erano 1.351). Cresce il numero totale dei dimessi, arrivato a 13.020 rispetto ai 12.229 di ieri (più 791), ma aumentano purtroppo anche i decessi, arrivati a quota 8.311 dai 7.960 di ieri, con un aumento di 351 unità in 24 ore. Questi i dati comunicati dall'assessore dal Welfare Giulio Gallera che ha mostrato soddisfazione: "I numeri sono positivi". Poi l'annuncio di Fontana: "Oggi è arrivata la certificazione delle nostre mascherine, possiamo iniziare a distribuirle".
I dati per provincia: Milano si conferma la più colpita
Per quanto riguarda i dati provinciali, Milano resta la provincia più colpita d'Italia con 10.391 casi (+387), di cui 4.184 in città (+166). Seguono Bergamo con 9.315 casi totali (+144), Brescia con 9.014 casi (+257), Como con 1.256 (+51), Cremona con 4.097 (+123). A Lecco salgono a 1.594 i casi (+42), a Lodi 2.214 (+25) e in provincia di Monza Brianza 2.774 (+141), a Mantova 1.884 (+102), a Pavia 2.331 (+46), a Sondrio 537 (+20) e a Varese 1.085 (+83).
Test anticorpali: Ora il tempo corretto per iniziare
Carlo Federico Perno, dell'ospedale Niguarda di Milano, parla dei test anticorpali: "Il tempo corretto per iniziare test anticorpali è ora, con casistica alta di dimessi. Sarà uno strumento importante per definire la ripartenza, perché sarà guidata dai dati della medicina per capire quanto è circolato e quanto sta circolando. Gli anticorpi misurano la risposta dell'organismo al virus, non ci indicano se la persona è effettivamente protetta dal Covid". "Oggi abbiamo tantissime persone che sono guarite e molte più persone che probabilmente si sono infettate – ha continuato -, da Londra dicono addirittura il 10 per cento della popolazione italiana. Non so se è vero ma in Lombardia potremmo pensare sia molto abbondante".
Poi un focus sul bisogno che i test siano validati e su come verranno utilizzati: "I test anticorpali devono essere fatti bene perché è meglio non avere risultati piuttosto che averne di sbagliati. Tutti si effettuano su sangue, dal polpastrello per i test rapidi o da sangue venoso. Non sono ancora sicuro che questi test rapidi siano tutti in grado di dare risposte attendibili e credibili. Per ora i dati che ci sono stati riferiti fanno pensare che alcuni di questi test non siano all'altezza". In merito, Perno spiega che "qualcuno ha una sensibilità limitata e altri sono ancora sotto valutazione per validazione. Se li facciamo, dobbiamo essere sicuri che funzionino bene. Questo è molto importante. I test potranno essere effettuati dagli infermieri e non servirà andare in ospedale, ma in centri diagnostici. I risultati sono ottenibili in tempi brevi, pochi minuti. Se ne possono fare più di 1000 nei centri particolarmente capaci al giorno. Conviene farli a tappeto? Attendiamo il parere degli epidemiologi e dei virologi", ha poi concluso.