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Il tribunale di Milano va in tilt: mail bloccate e lavoro sospeso per ore

Un vero e proprio caos giovedì scorso al Tribunale di Milano, per il servizio mail fuori uso, che ha costretto avvocati e dipendenti a rimanere in stand by per diverse ore, dati gli oltre 14mila documenti e atti bloccati.
A cura di Federica Gullace
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Un vero e proprio caos giovedì scorso al tribunale di Milano, a causa del black-out del servizio email. Caselle elettroniche in tilt, che hanno obbligato avvocati e dipendenti a rimanere in stand by per diverse ore, con il prevedibile corollario di polemiche per dipendenti e cittadini. Tutto è stato causato da un problema tecnico della casella Pec del deposito atti, intasata già da lunedì scorso, con una coda di 14mila documenti.

Un primo sintomo del malfunzionamento del servizio si era avuto già nelle scorse settimane, quando il sistema informatico del tribunale si era rivelato insufficiente per gestire gli atti superiori ai 30 mega. Il culmine, però, è avvenuto lo scorso venerdì, quando un intervento di aggiornamento sul software ha tenuto bloccato il sistema per tre giorni. Il risultato? Migliaia di atti accumulati in memoria. Per questo il giudice Consolandi ha spiegato la situazione ai suoi colleghi invitandoli a gestire la questione consentendo agli avvocati respinti dal sistema di chiedere la remissione in termini, allegando la email di tentato invio con relativa data, e quella con la risposta negativa prodotta dal sistema stesso. Nel caso in cui i legali, dopo aver inviato un atto, non ricevano alcuna email, né di rifiuto né di conferma, si potrà depositare in cancelleria una copia cartacea del file inviato.

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