Milano, domani scade la proroga sugli sfratti: a rischio 3mila famiglie
Il segretario generale del Sunia, Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari, Daniele Barbieri, lancia l'allarme sull'ennesima emergenza abitativa che potrebbe investire in particolar modo Milano: "In assenza di una vera politica abitativa, ormai latitante da anni, domani scade l'ennesima proroga degli sfratti di cui usufruiscono i cittadini più deboli che abitano in case private: anziani a basso reddito, malati terminali, famiglie con minori a carico". Il rischio, per tutti loro, è di finire in mezzo a una strada. A Milano, come sottolinea il segretario della sezione locale, Stefano Chiappelli, sono circa 3mila le famiglie che si trovano in questa condizione, un decimo del totale in Italia. Eppure "nonostante questa precisa responsabilità, il Governo, ed in particolare il ministro delle Infrastrutture, fa finta che il problema non esista", spiega Chiappelli.
"Sono passati circa otto anni dall'emanazione della Legge 9/2007 che prevedeva la prima proroga per queste categorie e stanziava fondi per rispondere al problema. Quei fondi sono ancora in larga misura non spesi o destinati a rispondere alla domanda di acquisto anziché all'affitto a canoni sostenibili da queste famiglie", spiega il Sunia in una nota. "Nel frattempo la situazione si è ulteriormente aggravata, si è aggiunta l'esplosione degli sfratti per morosità accentuata sicuramente dalla crisi ma frutto dell'assenza totale di una strategia per affrontare il disagio abitativo" ha proseguito Chiappelli.
Il questore: "Effettuati gli stessi sgomberi del 2013"
Sulla questione sgomberi è arrivata però subito una puntualizzazione da parte del questore di Milano, Luigi Savina, a margine della presentazione alla stampa del report di fine anno sulla criminalità: "Il numero di sgomberi di abitazioni occupate illegalmente che sono stati eseguiti quest'anno è lo stesso degli anni scorsi, c'è dunque chi sta cavalcando questa questione in modo strumentale". Il questore ha poi ricordato di aver "invitato Aler e il Comune a venire incontro alle richieste di alloggio popolare perché il problema della casa non può diventare un problema di ordine pubblico: in nessun Paese civile al mondo può succedere questo e mi auguro che nel 2015 cessino le tensioni fatte registrare negli ultimi mesi dai movimenti antagonisti".
Un invito, rivolto però al governo, arriva anche dal Sunia: "In una situazione come questa prorogare ulteriormente gli sfratti è una questione di decenza perché non si può far cadere sulle spalle di questi cittadini l'incapacità di affrontare una situazione così grave e sicuramente prevedibile. Il Governo ha ancora tempo per rimediare con il decreto ‘milleproroghe': è un atto dovuto anche se non sufficiente".