Il sindaco Sala ufficializza l’autosospensione: “Attendo che si chiariscano le accuse”
Il sindaco "sospeso" di Milano, Beppe Sala, ha ufficializzato la sua autosospensione da primo cittadino con una lettera inviata alla sua vice, Anna Scavuzzo, alla vicesindaco della Città metropolitana Arianna Censi e al presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolè.
"Ho appreso da fonti giornalistiche di essere iscritto nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla ‘Piastra Expo'. Non ho al momento ricevuto alcuna comunicazione ufficiale; ritengo che l'attuale situazione determini per me un ostacolo temporaneo a svolgere le funzioni e pertanto ai sensi dell'articolo 53, comma 2, del D.lgs. 267/2000 e dell'art. 42 dello Statuto del Comune di Milano e dell'art. 21 dello Statuto della Città metropolitana, sarò sostituito nell'esercizio delle funzioni rispettivamente dai vice sindaci Anna Scavuzzo e Arianna Censi", si legge.
Nella lettera Sala poi spiega le ragioni che l'hanno spinto alla sua decisione: "La mia assenza è motivata dalla personale necessità di conoscere innanzitutto le vicende e i fatti contestati, pertanto fino al momento in cui mi sarà chiarito il quadro accusatorio, ritengo di non poter esercitare i miei compiti istituzionali". Non sono indicati limiti temporali precisi: l'orizzonte potrebbero essere dunque i sei mesi di tempo chiesti dalla procura generale presso la Corte d'appello (titolare del fascicolo sulla Piastra Expo) per approfondire le indagini, che la procura della Repubblica voleva invece archiviare.
La prossima settimana è previsto il passaggio di Sala a Palazzo Marino e al Consiglio della Città metropolitana per riferire in merito alla sua decisione. Al momento, dunque, il sindaco ha preferito invece non incontrare i giornalisti in una conferenza stampa.
