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Il sindaco Giorgio Gori presenta “Bergamo 2020”, il documento per la ripartenza della città orobica

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha presentato il documento “Bergamo 2020” per illustrare da quali punti debba passare la ripartenza della città orobica, la cui provincia è stata drammaticamente colpita dall’emergenza Coronavirus. La chiave è la centralizzazione dei quartieri che dovranno essere raggiunti dai servizi comunali per evitare ai cittadini spostamenti il rischio di creare assembramenti.
A cura di Filippo M. Capra
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Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha presentato, insieme alla sua Giunta, un documento in cui ha riassunto in 37 pagine i punti cardini per la ripartenza in sicurezza della città orobica. "Bergamo 2020", come è stato rinominato il documento, sulla falsa riga di "Milano 2020" fatto dal collega sindaco Beppe Sala, pone al centro della ripartenza le famiglie, la mobilità, il commercio e la cultura, e l'assoluto bisogno di procedere con la maggior sicurezza possibile perché per i prossimi mesi tutti i cittadini saranno chiamati a convivere con il Covid-19.

Ripartenza in sicurezza: ecco Bergamo 2020

In una nota, il Comune di Bergamo specifica che "si tratta da un lato di mettere a punto una serie di scelte volte al "recupero" di ciò che stato danneggiato dal lockdown", come la chiusura di attività commerciali, "e dall'altro di immaginare un forte cambiamento di molti aspetti della nostra vita quotidiana", per tutelare al meglio la salute dei cittadini. La Giunta si è quindi detta conscia di essere chiamata a "cambiare il nostro modo di vivere e ad immaginare una diversa organizzazione della città". Questo, però, dovrà avvenire nel pieno rispetto delle indicazioni Statali e Regionali, "per le rispettive competenze", si legge.

La ripartenza passa dai quartieri

Il focus principale sarà dedicato all'assoluto divieto di assembramenti, motivo per cui la piantina di Bergamo dovrà in qualche modo essere "ridisegnata". Per fare ciò, il Comune si prodigherà per decentrare i servizi comunali e farli arrivare quanto più possibile all'interno dei quartieri, rendendoli accessibili ai cittadini senza indurli a spostamenti. Addirittura, ci sarebbe allo studio una nuova forma di Welfare: non più di quartiere ma di strada o condominio. Questo perché, come spiegano dal Comune, "l'epidemia ha messo particolarmente a nudo la vulnerabilità dei cittadini più anziani, e non solo dal punto di vista sanitario".

Il piano per anziani e bambini

La Giunta allude anche alla condizione di solitudine a cui molti degli over 65 sono costretti, la quale si è rivelata essere "un ulteriore fattore di fragilità che occorrerà cercare di colmare con il potenziamento dei servizi domiciliari e un'accelerazione del progetto di welfare territoriale". Infine, così come per gli anziani, il Comune di Bergamo pone una lente d'ingrandimento speciale anche per i bambini che, sino a settembre almeno, non faranno ritorno a scuola. L'idea è quella di riorganizzare il quartiere "sulla condivisione e sulla mutualità" per sviluppare nuovi progetti per i quali, però, serviranno risorse aggiuntive, perché le casse comunali sono state vittime a loro volta di ingenti perdite.

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