Il sindaco di Pescate vuole vietare l’accesso ai richiedenti asilo in bicicletta: “Non sono assicurati”

Divieto d'accesso per i richiedenti asilo che circolano in sella a una bicicletta su tutto il territorio comunale. È la norma che il sindaco di Pescate, in provincia di Lecco, si appresta a varare. Il motivo? "Se un richiedente asilo provoca un incidente chi paga? Nessuno! — ha detto il leghista Dante De Capitani al "Corriere della sera" – Essendo nullatenente non deve risarcire". Il primo cittadino, soprannominato il "sindaco sceriffo" e non nuovo a iniziative sopra le righe, è consapevole che per le bici non esiste l'obbligo di copertura assicurativa e che il divieto ha un sapore razzista e presenta elevati profili di incostituzionalità. Lui, però, ne fa una questione di equità: "Chi provoca un incidente deve comunque rispondere civilmente, magari svolgendo lavori socialmente utili, come accade per chi ha la cittadinanza italiana, stranieri compresi. I profughi invece non sono chiamati a farsi carico di nulla".
L'ordinanza è stata suggerita da una cittadina che ha subito un danno
L'ordinanza potrebbe essere firmata a breve: il sindaco ha incaricato il segretario comunale e il comando dei vigili di verificare la possibilità di redigerla e firmarla. A suggerirla è stata una giovane cittadina di Pescate, che negli scorsi giorni ha avuto un incidente stradale con un richiedente asilo ghanese in bicicletta. L'uomo non si è fatto male, ma è finito con la sua bicicletta sul cofano dell'auto della ragazza, causandole un danno di oltre mille euro. Soldi che però la giovane dovrà pagarsi da sé: il richiedente asilo è stato sanzionato dalla polizia locale per il suo comportamento che ha causato l'incidente, ma essendo nullatenente non potrà risarcire la vittima del danno. Né potrà farlo la cooperativa che lo ospita, essendo priva di un'assicurazione in merito: "Le cooperative organizzano corsi di italiano per i migranti, è chiedere troppo che facciano anche lezioni sul codice della strada? – si è chiesto De Capitani – Serve una polizza che copra i danni che provocano. E invece la prefettura non risponde, nessuno se ne fa carico. E allora fino a quando non si troverà una soluzione, da Pescate non passano".