Il sindaco di Esino Lario mette in vendita il paese: “Non abbiamo più risorse, siamo lasciati soli”
Il sindaco di Esino Lario, paesino di circa 700 abitanti che si trova sulle pendici del complesso montuoso delle Grigne, in provincia di Lecco, ha messo in vendita il suo Comune. L'iniziativa, provocatoria, è stata presa dal primo cittadino, Pietro Pensa, per sottolineare le difficoltà che gli amministratori locali di piccoli borghi come quello lecchese si trovano ad affrontare ormai in maniera cronica: lo spopolamento e la mancanza di risorse. L'iniziativa del primo cittadino è stata diffusa attraverso una vera e propria campagna di comunicazione coordinata: cartelloni pubblicitari apparsi all'ingresso e in altri luoghi del paese, inserzioni pubblicitarie su quotidiani come "Il Corriere della sera" e anche attività di comunicazione via web e social. Sui cartelli pubblicitari appare infatti un Qr code che rimanda al sito web "vendesiesino.it" su cui si può vedere un video pubblicato su Youtube nel quale il primo cittadino spiega l'intento della sua iniziativa.
Ogni giorni migliaia di realtà come la nostra sono lasciate sole
Su tutte le piattaforme il messaggio è lo stesso: "Da quando sono stato eletto nel 2015 Esino Lario è stato una guida e un’ispirazione per lo spirito imprenditoriale di migliaia di piccoli Comuni italiani", dice il sindaco su Youtube ricordando come i suoi sforzi siano culminati nel 2016 con l'organizzazione, proprio a Esino, del raduno di Wikipedia. "Eppure – prosegue Pensa – ogni giorno migliaia di realtà come la nostra sono lasciate sole a lottare contro il nemico più grande: lo spopolamento. Si prova a resistere con tutte le forze, ma mancano la consapevolezza, l'attenzione e le risorse necessarie ad affrontare i problemi che non dipendono dai singoli comuni". Sul sito web si legge: "Nonostante i nostri tentativi di resistere, purtroppo Esino Lario non ha più le risorse per combattere. Ecco perché il sindaco ha deciso di mettere in vendita tutti i luoghi simbolo del Comune".
L'elenco dei beni del Comune in vendita
Segue, sul sito, l'elenco dei beni del Comune (e non solo) in vendita con tanto di prezzi: si va dalle più accessibili panchine (280 euro l'una, con tanto di offerta tre x due), al Municipio che costa 200mila euro. Seguono lampioni in vendita a 850 euro, piazza Caprera "offerta" a 350mila euro e addirittura la Ghiacciaia del Moncodeno in vendita a 450mila euro (ma col 15 per cento di sconto). Anche se il pezzo più pregiato del paese in vendita sono le stazioni della Via Crucis, offerte a 600mila euro. "Sono convinto che il futuro dei comuni possa essere garantito solo attraverso maggiori servizi e maggiori risorse – ha concluso il sindaco nel suo video su Youtube – Anche se questo vuol dire sacrificare parte del nostro amato patrimonio". Di certo la sua iniziativa ha avuto un merito: quello di far parlare del suo paese. Chissà se poi qualcuno si offrirà davvero di acquistare i beni messi in vendita.