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Il Rinascimento di Bergamo: accordo tra comune e Intesa, 30 milioni per le micro e piccole imprese

“Programma Rinascimento”, si chiama così il progetto nato da un accordo tra il comune di Bergamo e Intesa San Paolo che vede lo stanziamento di 30 milioni di euro da destinare alle micro e piccole imprese a ripartire: contributi a fondo perduto e prestiti d’impatto per aiutare artigiani e piccole attività a superare l’emergenza economica e sociale e a rilanciarsi.
A cura di Chiara Ammendola
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"Da città simbolo di una tragedia che ha colpito il Paese, Bergamo deve essere anche simbolo di una rinascita": così il sindaco Giorgio Gori ha annunciato un importante progetto per la sua città che attraverso un accordo tra comune e Intesa San Paolo vede lo stanziamento di 30 milioni di euro per le micro imprese delle città. Si tratta di un progetto ambizioso dal nome "Programma Rinascimento" che per la prima volta fonde pubblico e privato a supporto dei cittadini.

Le piccole imprese sono quelle che soffriranno maggiormente

I soldi saranno suddivisi in due parti: 10 milioni a fondo perduto e 20 milioni in prestiti d'impatto, strumento caratterizzato da lunghe scadenze e le cui risorse sono dedicate ad attività a elevato significato sociale per l'ecosistema delle imprese del contesto territoriale bergamasco. L'obiettivo è aiutare le micro e piccole imprese presenti sul territorio a ripartire in un momento di grossa difficoltà economica e sociale: "I soldi arriveranno a quelle piccole attività di impresa che sono quelle che se non alzano la saracinesca non vivono – ha spiegato il sindaco Gori in videoconferenza questa mattina – e anche quando riapriranno non avranno il fatturato di prima, inoltre dovranno investire per fare progetti e cambiamenti necessari a rispettare le norme richieste dal governo".

Il "Programma Rinascimento" prevede innanzitutto 3 milioni di euro di contributi a fondo perduto per coprire le spese che le piccole imprese commerciali e artigianali hanno dovuto sostenere durante la chiusura forzata, accompagnati dai prestiti d’impatto per consentire loro di affrontare gli investimenti che saranno necessari per adattare i propri spazi e i propri servizi al nuovo contesto di convivenza con il Covid-19, a loro volta abbinabili a contributi a fondo perduto per ulteriori 7 milioni di euro. I 10 milioni di euro verranno versati nel Fondo di Mutuo Soccorso istituito dal Comune di Bergamo per sostenere il rilancio della città dopo l’emergenza Coronavirus.

Un comitato per la supervisione del progetto

A gestire l'erogazione dei contributi a fondo perduto e le attività di monitoraggio e rendicontazione sarà CESVI Fondazione Onlus, una delle più importanti e accreditate istituzioni del Terzo Settore. Mentre la supervisione sarà affidata a un Comitato Tecnico di 5 membri, rappresentanti delle istituzioni coinvolte nel progetto: il vicesindaco Sergio Gandi e il segretario comunale per il Comune di Bergamo, un esponente di Cesvi e uno di Intesa e il professor Francesco Longo dell’università SDA Bocconi.

Previsto un tetto di 1.500 per ogni beneficiario

Il fondo perduto coprirà spese inderogabili fino a un tetto di 1.500 euro per beneficiario, al 100% per quelle già sostenute e fino al 50% per quelle ancora da affrontare. I prestiti a impatto avranno invece un tetto di 10mila euro, con finanziamento fino al 50% del valore dei progetti: la somma sarà da restituire al 40% entro 5 anni, al 60% entro 10, con un tasso di interesse iniziale dello 0,4% che potrà essere azzerato al raggiungimento degli obiettivi qualitativi che verranno definiti nelle prossime ore. Ai 30 milioni se ne aggiungeranno altri 20, ancora sotto forma di prestiti ad impatto: 5 destinati a sostenere progetti di mobilità sostenibile tra capoluogo e Valle Brembana, per opere che accompagneranno la realizzazione della tramvia Valbrembana; altri 15 per le micro-imprese della provincia.

Esempio di rapporto innovativo tra pubblico e privato

"Sono molto riconoscente a Intesa per questa iniziativa, già in passato ha dato 5 milioni di euro al Papa Giovanni. E sono orgoglioso che si decida di partire da Bergamo per introdurre un rapporto innovativo tra privato e pubblico", ha commentato il sindaco Gori. Alla conferenza presente anche Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo: "Tra gli interventi previsti dal programma per il rilancio, condiviso con il Comune di Bergamo, mettiamo per la prima volta in campo uno strumento innovativo, anche a livello internazionale: il prestito d’impatto. Uno strumento caratterizzato da lunghe scadenze e le cui risorse sono dedicate ad attività a elevato significato sociale per l’ecosistema delle imprese del contesto territoriale bergamasco, la cui operosità rappresenta una marcia in più per la ripartenza del Paese".

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