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Il papà di Andrea, ragazzino morto cadendo dal centro commerciale: “Non c’era niente sopra la grata”

Il padre di Andrea Barone, il 15enne di Cusano Milanino morto sabato notte dopo essere precipitato dal centro commerciale Sarca a Sesto San Giovanni, a nord di Milano, racconta la sua versione: “I selfie non c’entrano, in un’area vicina c’era un concerto e volevano scattare una foto”. L’uomo poi lancia delle accuse: “Il varco era aperto, non c’erano cancelli, non c’erano barriere, non c’era niente di niente sopra quella grata. Non se la sono andata a cercare”.
A cura di Redazione Milano
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Andrea Barone e un suo amico sul tetto di un palazzo (Foto da Instagram)
Andrea Barone e un suo amico sul tetto di un palazzo (Foto da Instagram)

Dolore, incredulità e rabbia. Sono questi i sentimenti che provano i famigliari e gli amici di Andrea Barone, il 15enne di Cusano Milanino morto sabato notte dopo essere precipitato dal centro commerciale Sarca a Sesto San Giovanni, a nord di Milano. Stando alle prime ricostruzioni, Andrea sarebbe morto a causa di un'assurda sfida: assieme ad alcuni amici si era arrampicato sul tetto del centro commerciale, nel punto più alto, dove c'è il cinema Skyline. Forse l'idea era quella di documentare con un selfie la sua impresa. Il papà del ragazzo, però, si è sfogato col "Corriere della sera": "I selfie non c’entrano, non sono saliti per dei selfie. Al Carroponte, l’area eventi posizionata proprio di fronte al centro commerciale, c’era una festa con musica e volevano scattare delle foto. Dal tetto del centro commerciale la visuale è buona. Non dovevano farlo, ma nessuno glielo ha impedito".

Fatto sta che, anche a detta di alcuni amici del ragazzo, non era la prima volta che Andrea si arrampicava in cima ai palazzi. Lo dimostrerebbe anche la foto che campeggia sul suo profilo Instagram. Ed è proprio sui social network, che tornano sul banco degli imputati pochi giorni dopo la tragedia che ha coinvolto il 14enne milanese Igor Maj, che la sorella di Andrea, di 11 anni, avrebbe appreso della morte del fratello. Lo ha capito dai tanti messaggi di cordoglio apparsi sulle bacheche, ancora prima che i genitori potessero spiegarle cos'era successo: "Con i cellulari i nostri figli vivono tutto velocemente in tempo reale", ha detto il padre del ragazzino al Corsera. Riservando l'ultimo sfogo per tutte le circostanze che non hanno impedito un'assurda tragedia: "Il varco era aperto, non c’erano cancelli, non c’erano barriere, non c’era niente di niente sopra quella grata. Non se la sono andata a cercare, questa storia non la voglio sentire, è cattiveria, non è giusto. Non è giusto per Andrea, un ragazzo semplice, un bravo ragazzo".

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