Il mondo del basket piange Alessio Allegri, morto in campo a 37 anni: stava per diventare papà
Aveva solo 37 anni e sarebbe diventato papà tra poche settimane. Il mondo del basket è in lutto e sotto choc per la morte di Alessio Allegri, storico leader e capitano della Osl Garbagnate che si è sentito male in campo nel pomeriggio di domenica durante una partita di Serie C Silver ed è deceduto in ospedale lunedì sera.
Addio a "Koeman": campione del basket di provincia, una vita a Garbagnate
Allegri calcava da una vita in campi da basket e aveva giovato in diverse categorie. Era conosciuto nell'ambiente per il suo gioco fatto di forza e potenza, che gli aveva fatto guadagnare il soprannome di "Koeman", ispirato al giocatore di calcio olandese. "Sono l'unico cestista al mondo ad avere il soprannome di un calciatore", scherzava lui. Da tempo allenava anche le squadre giovanili del Garbagnate, società con cui è rimasto per tutta la carriera. Era amato dai bambini e dai ragazzi quanto rispettato dagli avversari. Che in campo spesso dominava, realizzando medie pazzesche. "35 punti, 24 rimbalzi e 60 di valutazione in una partita di 3 anni fa. Alessio Allegri era un giocatore totale. Fuori categoria per le minors", ricorda la pagina Facebook dedicata al basket ‘La giornata tipo'.
Il malore in campo e il ricovero in ospedale
La sua ultima partita, contro La Torre di Torre Boldone (Bergamo), è finita nel primo tempo. Alessio ha ricevuto la palla, ma subito dopo è caduto a terra senza che nessuno lo avesse toccato. Ha provato a chiedere aiuto alzando il braccio, ma è svenuto. Immediatamente soccorso sul posto con un massaggio cardiaco, è stato trasportato all’ospedale Sacco di Milano, dove sembrava in ripresa. Un'illusione: il 37enne è morto ventiquattro ore dopo il ricovero.
Decine di ricordi e messaggi di cordoglio
Sono decine i messaggi di cordoglio e dolore pubblicati da amici, compagni di squadra e avversari. "Impensabile davvero, ancora non ci credo. Mi vengono in mente una marea di ricordi di questi 16 anni di basket e tu in un modo o nell’altro ci sei sempre. Giocatore, allenatore, gentile, paziente, leone. Mancherai a tutti campione", lo ricorda Matteo Saldo. "Un abbraccio alla moglie, al bimbo in arrivo, agli amici rivali dell'Osl Garbagnate – scrive Carlo Vaghi, al coach-presidente Lorenzo Marrapodi e al papà dirigente accompagnatore, a cui non riesco a smettere di pensare".